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L’emergenza nell’Italia dei “figli di”. E lunedì sciopero generale.

Creato il 12 dicembre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
L’emergenza nell’Italia dei “figli di”. E lunedì sciopero generale.L’emergenza c’è, e sarebbe da sprovveduti in malafede negarla. Siamo ridotti male, e lo sappiamo noi italiani in prima persona, ognuno nel suo ambito familiare e lavorativo. Siamo sull’orlo di una catastrofe, pronti a precipitare nel baratro dell’indifferenza internazionale e non occorre che il Professore ce lo ricordi a ogni piè sospinto, perché così facendo, reiterando lo stesso refrain  senza nessuna variazione sul tema, si corre il rischio di non essere presi sul serio. Che all’orizzonte italiano si stesse profilando il lupo, Berlusconi lo ha sempre negato ma Mario Monti sembra averne fatto il simbolo della sua immagine migliore. Ieri 100mila donne sono scese in piazza. Qualcuno potrebbe dire “Ma Silvio non c’è più” e le donne potrebbero rispondere “Silvio non c’è più, e non è vero, ma c’è il berlusconismo alla Scilipoti, quello che dice: ‘Paola Concia lesbica e orgogliosa? Lo sono anche i ladri’, per cui noi continuiamo a essere incazzate e scendiamo in piazza”. L’omofobia è una brutta bestia e questo parlamento ne è pieno, financo rigoglioso e fiero di esserlo. Lunedì scendono in piazza lavoratori e operai, studenti e pensionati. C’è lo sciopero generale di tre ore indetto da Cgil, Cisl e Uil contro una manovra iniqua. Ieri la Camusso, Bonanni e Angeletti sono andati da Monti e gli hanno detto chiaro e tondo che questa manovra istiga al suicidio e fomenta l’odio di classe, il Professore ha risposto: “C’è l’emergenza estrema”. E sti cazzi! Dal momento che c’è l’emergenza a pagare devono essere sempre i poveracci mentre i ricchi, i preti, gli evasori e gli onorevoli possono continuare a sodomizzare Italia (senza l’apostrofo, please), restando impuniti? “Facciamo quello che volete – ha detto Monti – ma guai a toccare i ‘saldi’”. Lo diceva Tremonti quando prendeva a mannaiate la cultura e la scuola, la sanità e la previdenza; cosa c’è di nuovo, che questi non bestemmiano e non ruttano? O forse che Bersani e Letta-Letta stanno dalla sua parte mentre svillaneggiavano il divin Giulio? Siamo sul bordo del cratere di un vulcano pronto a eruttare e a mandare in frantumi una coesione sociale che perfino i governi balneari democristiani erano riusciti a tenere sotto controllo. La sensazione è che dove potè un baciapile qualsiasi, non potranno fior di professori con tanto di master a Yale o a Harvard nel curriculum. L’Italia è una polveriera. Era pronta a esplodere sotto il regime semi-totalitario di Silvio, lo è ora che ci sente presa per il culo sì, ma con grande classe. Quello di Monti agli italiani medi e poveri non è neppure un siluro, è proprio un sottomarino che si sta infilando dove non dovrebbe, nel cuore di una nazione a reddito fisso che le tasse le ha sempre pagate lavorando indefessamente per più di quarant’anni; il caso della moglie di Bossi e di qualche altro milione di baby-pensionati non fanno testo. A rendere più amara la pillola (o più invasiva la supposta fate voi), dell’Italia buia di questi tempi, c’è il libro di Paolo Casicci e Alberto Fiorillo che racconta un viaggio nel Bel Paese della “demeritocrazia” dall’eloquente titolo “Scurriculum”. Il libro è la summa teologica del “figlio di”, degli ignoranti al potere, dei senza titoli che condizionano la vita di un intero popolo dall’alto delle loro conoscenze, amicizie, puttanerie, cazzometrie. Si racconta di un noto politico pugliese arrivato di corsa al pronto soccorso dove era stata ricoverata la figlia per un incidente stradale. “Il politico - racconta l’ex direttore generale della Asl di Taranto – era preoccupatissimo, al che gli ho detto che in quel momento, in reparto, c’era il primario di ortopedia e che lui poteva stare tranquillo”. “Sto preoccupato per questo – gli rispose il politico – ce l’ho messo io, so quello che vale”. Gli autori ci dicono che è una storia vera e noi non abbiamo nessun motivo di non credergli. E così, si scopre che un ex calciatore dilettante e un insegnante di francese in pensione, grazie all’ex ministra Brambilla, sono fra quelli che decidono del Gran Premio di Formula Uno a Monza, fino alla perla delle perle, quella di Massimo Zennaro, portavoce della Gelmini e inventore del tunnel fra L’Aquila e Ginevra dove viaggiano neutrini senza cintura di sicurezza, che per anni ha svolto il ruolo di “comunicatore al Comune di Milano” e che è ancora lì, dirigente all’istruzione, anche con il governo del Professore. È l’Italia delle raccomandazioni, dei calci nel culo, delle spinte contrarie a ogni forza di gravità, che privilegia i “figli di” a fronte di tanti figli di nessuno con le palle. È il paese che costringe alla fuga le sue intelligenze per tenersi le mezzecartucce senza arte né parte né qualsivoglia abilità alla vita sociale. Cosa c’è Professore, l’emergenza? E non ho altro da dire su questa faccenda. (indovinello cinematografico).

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