L’empowerment non è la meta ma il viaggio
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Traduzione italiana informale a cura di: Simone Bruschetta
Dichiarazione sul significato di empowerment degli utenti dei servizi di salute mentale e dei loro caregivers
A statement by the WHO Regional Office for Europe
© World Health Organization 2010
Abstract: Storicamente, alle persone con problemi di salute mentale è mancata una voce. Né loro né le loro famiglie sono stati coinvolti nel processo decisionale sui servizi di salute mentale, e continuano a essere a rischio di esclusione sociale e di discriminazione in tutte le sfaccettature della vita. In un contesto di salute mentale, l’empowerment si riferisce al livello di scelta, di influenza e di controllo che gli utenti dei servizi di salute mentale possono esercitare sugli eventi della loro vita. La chiave per l’empowerment è la rimozione delle barriere formali o informali e la trasformazione dei rapporti di potere tra individui, comunità, servizi e governi. Questa dichiarazione specifica l’azione da intraprendere per rafforzare l’empowerment degli utenti della salute mentale e dei loro caregivers e delinea gli obiettivi del Progetto di partenariato sulla responsabilizzazione dell’utente della Salute Mentale dell’ Ufficio Regionale OMS per l’Europa e la Commissione Europea.
Empowerment degli individui, empowerment delle comunità
“Empowerment” è un concetto centrale della visione di promozione della salute della WHO. La sua importanza nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie è ben riconosciuta nella Dichiarazione di Alma-Ata (1) e nella Carta di Ottawa sulla Promozione della Salute (2). Uno dei principali sei messaggi a guidare l’azione nel quadro della strategia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (3) è che “la gente dovrebbe avere il potere di promuovere la propria salute, interagire efficacemente con i servizi sanitari ed essere parte attiva nella gestione della malattia”. E anche la Dichiarazione sulla Salute Mentale per l’Europa (4), il Piano d’azione per la Salute Mentale dell’Europa (5) e il Patto europeo per la salute mentale e il benessere (6) identificano l’empowerment delle persone con problemi di salute mentale e quelli che si prendono cura di loro come priorità chiave per i prossimi decenni.
L’empowerment deve avvenire contemporaneamente per entrambi i livelli: della popolazione e dell’individuo. L’empowerment è un processo multidimensionale sociale attraverso cui individui e gruppi acquisiscono una migliore comprensione e controllo sulle loro vite. Di conseguenza, essi in grado di modificare il loro ambiente sociale e politico per migliorare la loro salute e la loro vita (7).
Essere inclusi nella società in cui si vive è vitale per l’empowerment materiale, psicosociale e politico che sta alla base del benessere sociale e di una salute sostenibile (8). Come la salute è un diritto umano fondamentale, l’empowerment dei pazienti e dei loro familiari, amici o di altri prestatori di cure informali, è un compito sociale che incoraggia tutte le comunità, i datori di lavoro, i sindacati, le scuole e le università, le organizzazioni di volontariato, a rispettare la salute e il benessere degli individui e delle popolazioni e ad agire in modi che permettono alle persone ed ai gruppi di rispettare i propri e gli altrui diritti alla salute e al benessere.
A livello individuale, l’empowerment è un elemento importante dello sviluppo umano. Esso è da intendersi come il processo di prendere il controllo e la responsabilità delle azioni che hanno l’obiettivo e la potenzialità per portare a una realizzazione di capacità. Questo comprende quattro dimensioni:
1. fiducia in sé
2. partecipazione alle decisioni
3. dignità e rispetto
4. appartenenza e partecipazione a una comunità più ampia.
Per l’individuo, il processo di empowerment significa superare uno stato di impotenza per ottenere il controllo della propria vita. Il processo inizia con la definizione individuale dei bisogni e delle ambizioni e si focalizza sullo sviluppo delle capacità e delle risorse che lo supportano. La responsabilizzazione degli individui ha lo scopo di aiutarli ad adottare l’autodeterminazione e l’autonomia, ad esercitare una maggiore influenza sui processi decisionali politico-sociali e ad ottenere una maggiore autostima.
Le comunità possono sostenere le persone in questo processo di creazione di reti sociali e di attivazione del sostegno sociale; contemporaneamente, esse possono promuovere la coesione tra gli individui e supportare le persone ad affrontare transizioni difficili e periodi di vulnerabilità nella loro vita (3). L’empowerment di comunità comprende un più alto grado di empowerment individuale tra i membri della comunità, un più forte senso di appartenenza alla la comunità, lo sviluppo e la partecipazione ad attività politiche, la leadership dei processi decisionali e l’accesso alle risorse per il bene della comunità (9,10).
L’empowerment degli utenti della salute mentale e dei loro caregivers
Nel campo della salute mentale, l’empowerment si riferisce al livello di scelta, influenza e controllo che gli utenti dei servizi di salute mentale possono esercitare sugli eventi della loro vita. La chiave dell’empowerment è la rimozione degli ostacoli formali o informali e la trasformazione dei rapporti di potere tra individui, comunità, servizi e amministrazioni politiche. Il potere è al centro dell’idea di empowerment, e un elemento importante delle strategie di empowerment è (11):
… la sfida al controllo e all’ingiustizia sociale, attraverso i processi politici, sociali e psicologici che svelano i meccanismi di controllo, le barriere istituzionali e strutturali, le norme culturali e i pregiudizi sociali, e quindi consentono alle persone di sfidare l’oppressione interiorizzata…
Storicamente, alle persone con problemi di salute mentale è mancata la voce. Né loro né le loro famiglie sono stati coinvolti nel processo decisionale sui servizi di salute mentale, e continuano ad essere a rischio di esclusione sociale e discriminazione in tutti gli aspetti della vita (12). Impotenza degli utenti dei servizi di salute mentale opera ad ogni livello. Al livello socio-strutturale, lo stigma è presente in tutte le società e ci sono numerose barriere per il pieno accesso al lavoro e altre attività sociali. Al livello dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi e, le persone che utilizzano servizi di salute mentale sono poco informati e spesso poco consultati o mal trattati. A livello individuale, l’esperienza dei problemi di salute mentale può avere effetti duraturi sul senso di identità e di autostima di una persona – l’interiorizzazione dello stigma.
Ci sono anche prove che la mancanza di influenza o controllo può portare a cattive condizioni di salute, al contrario la capacità di esercitare controllo e influenza, anche in presenza di alti livelli di stress, può agire come un fattore protettivo contro il rischio di malattia. Il fattore impotenza è emerso come un fattore di rischio chiave nell’eziologia della malattia, e le prove provenienti da vari campi di ricerca suggeriscono che l’empowerment non è solo un insieme di valori ma è anche qualcosa che determina gli esiti positivi dei processi di cura. Questi esiti positivi includono una maggiore benessere emotivo, l’indipendenza, la motivazione alla partecipazione e l’utilizzo di strategie di coping più efficaci.
Quindi, tutto ciò che rafforzi la responsabilizzazione degli utenti servizi di salute mentale porta a tangibili benefici biologici, psicologici e sociali. Questi includono una maggiore autostima, una
maggiore senso di connessione a gruppi sociali locali e un impegno significativo nella società.
Le prospettive sull’empowerment degli utenti e dei loro caregivers
Le questioni chiave che gli utenti e i loro caregivers hanno espresso come istanze alla cui difesa è importante adoperarsi sono i diritti all’autonomia e all’autodeterminazione, a servizi accettabili e accessibili, ad una valutazione dei servizi condotta dagli utenti, il diritto di ciascuno ad essere riconosciuto come persona di fronte alla legge senza discriminazioni, la destigmatizzazione dei disturbi mentali, e lo sviluppo di servizi più inclusivi e rispettosi attraverso il coinvolgimento degli utenti e dei loro caregivers (13). Di seguito queste questioni chiave sono descritte dalle prospettive dell’utente e del carer.
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