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Questa sera ho ho avuto l'occasione di poter assistere ad uno spettacolo molto originale, grazie hai programmi di mia figlia, a Pisa per un compleanno tra amici. Così, nell'attesa, siamo andati al Teatro Verdi.
Questa sera, in cartellone ieri e oggi, uno spettacolo molto famoso, l'Eneide di Kripton. I Krypton sono una compagnia teatrale italiana fondata a Firenze nel 1982 da Giancarlo Cauteruccio e Pina Izzi.
"La compagnia basa la sua poetica sulla ricerca tecnologica e la sua applicazione nella scena e nelle arti, approfondendo le relazioni tra il corpo teatrale e gli apparati tecnologici linguistici audio-visuali, creando pionieristicamente spettacoli affidati ad elementi scenografico-visuali in spazi virtuali. Una parte importante del loro lavoro è poi costituito dal Teatro Architettura, ossia l'inserimento di spettacoli e scenografie in luoghi urbani preesistenti." In questa presentazione che leggo sul mio web-in-tasca c'è davvero la sintesi di tutto quello che poi vedrò nello spettacolo.
Trent’anni fa, rappresentato per la prima volta nel 1983, Eneide di Krypton, con la regia di Giancarlo Cauteruccio e con le musiche originali dei Litfiba, allora esordienti, fu uno spettacolo cult che generò una rivoluzione estetica, con un ruolo centrale nelle trasformazioni della ricerca teatrale. E a giudicare dai commenti degli spettatori a fine serata, quel senso di rivoluzione è ancora attuale.
Eneide, opera post-moderna per eccellenza, circuitò nei maggiori teatri italiani e approdò nell’autunno del 1984 al teatro La Mama di New York City, diretto da Ellen Stewart, per il festival “Benvenuto” New Theatre Italy.
Gli spettatori hanno assistito ad una rappresentazione multimediale del poema epico, in cui l’elemento narrativo è la luce e le figure dei performer da essa stilizzati.
Sul palco, sopra una stilizzata barca greca, si trovano i musicisti Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e Francesco Magnelli che seguono la regia di Giancarlo Cauteruccio, che sul palco dirige ed interpreta i testi della colonna sonora.
Con questa Eneide di Krypton, che viene presentata con il sottotitolo "un nuovo canto", Giancarlo Cauteruccio riporta sul palcoscenico un pezzo di storia del teatro italiano. Ma leggo anche, sempre sul mio web-in-tasca, che lo spettacolo di questa sera, rispetto a quello originale del 1983 risulta essere completamente nuovo, magari non nei testi, in quanto mi aspetto che le tracce originali dei Litfiba siano state così risposte, ma quanto arricchita dell’esperienza maturata dagli artisti, delle mutate coscienze artistiche collettive, delle nuove possibilità tecnologiche e di un diffuso nuovo senso critico verso i linguaggi tecnologici.
La narrazione è suddivisa in cinque grandi scene, scandite dalle cinque tracce della colonna sonora.
La tempesta, l'approdo sulle coste della Libia, il racconto di Enea, l'incontro d'amore, la battaglia con la distruzione di Troia, per finire con il canto dei latini.
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