Il rapporto è stato presentato a Bruxelles il 10 novembre 2010 dal commissario dell’energia Günther Oettinger, dichiarando che “il benessere della nostra gente, delle industrie e dell’economia dipendono da un’energia sicura, sostenibile e conveniente”. Al giorno d’oggi le energie a bassa emissione forniscono il 45% dell’elettricità europea. Di questo 45%, due terzi vengono dall’energia nucleare, il resto dalle rinnovabili (principalmente idroelettrico). Dato che molte centrali raggiungeranno la scadenza della loro licenza entro il 2010, la Commissione europea ha raccomandato di sostituirle con altre centrali o con altre energie rinnovabili.
I governi europei, hanno già rinnovato il loro interesse verso l’energia nucleare: la Germania ha allungato la vita dei suoi reattori, Francia e Finlandia ne stanno costruendo di nuove e anche in Italia è stata da poco istituita l’Agenzia di sicurezza sul nucleare. Ed è proprio la sicurezza il cardine su cui l’Europa vuole impostare il ritorno al nucleare, come si apprende dal rapporto “Energy 2020”: il contributo dell’energia nucleare al fabbisogno europeo dovrà essere considerato in modo aperto e obiettivo, applicando i parametri di sicurezza del trattato Euratom. Inoltre andrà promossa e accelerata la ricerca sulla gestione delle scorie radioattive, sui reattori di nuova generazione e sulla fusione nucleare. Gli sforzi dovranno essere aumentati affinché l’Europa rimanga all’avanguardia sull’energia nucleare.