L’Enigma del Quadrato Magico SATOR

Da Giovannipelosini

L’enigmatico Quadrato con 25 lettere dal significato oscuro è esposto in molte antiche costruzioni, chiese e castelli ricchi di storia e di leggende, in luoghi spesso riconosciuti come sacri. Se ne trovano almeno una decina di versioni in Italia e numerose altre all’estero. Per secoli molti lo hanno considerato un incantesimo apotropaico o uno scongiuro di protezione contro incendi e calamità, altri invece hanno cercato di decifrarne l’arcano messaggio.

Osservando il Quadrato, immediatamente si può notare che la scritta si legge indifferentemente da sinistra a destra, oppure dall’alto in basso, e anche viceversa: un palindromo assai complesso. Sono addirittura possibili delle letture bustrofediche, procedendo a spirale avanti e indietro.

Il suo significato ha rappresentato un enigma insolubile per secoli, mentre la sua decifrazione doveva essere un chiaro messaggio per gli iniziati. Una traduzione letterale dal latino, fra le molte proposte, è la seguente:

Il seminatore Arepo mantiene in opera le ruote” oppure “Il seminatore Arepo tiene con cura le ruote”.

Ma chi era Arepo? E perché la frase ha meritato di essere scolpita in tanti luoghi sacri? Generazioni di studiosi hanno lavorato sul rompicapo per secoli: ne esistono quindi molte diverse interpretazioni, talvolta fantasiose, ma forse mai completamente convincenti.

Analizziamo la frase parola per parola:

  • SATOR

Può essere tradotto come “il Seminatore”, cioè il Creatore che pone il seme, che semina l’umanità, così come descritto anche nel Timeo di Platone. L’appellativo “Seminatore” troverebbe una sua giustificazione anche nella parabola evangelica in cui una sola parte del seme su quattro si dice riuscisse a dare frutto (Matteo XIII,3, Marco IV,2 e Luca VIII,4). Inoltre SATOR potrebbe anche essere una contrazione di SAlvaTOR, avvalorando sostanzialmente il senso complessivo della frase.

  • AREPO

Se AREPO fosse un acrostico, un’interpretazione cristiana potrebbe essere: Aeternus Rex Excelsus Pater Omnipotens. In tal caso la scritta assumerebbe un senso compiuto, riferendosi ancora alla divinità cristiana. Per l’acrostico AREPO altri hanno proposto invece l’interessante versione “A Rex Et Pontifex O” oppure “A Rex Et Pater O”, in cui gli appellativi divini “Re e Pontefice” oppure “Re e Padre” sono inscritti fra “A” e “O”, in altre parole fra Alfa e Omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, il principio e la fine, così come riportato nell’Apocalisse. Con un significato molto simile, AREPO potrebbe essere anche la contrazione di “A RErum PrincipiO”, cioè “dal principio delle cose”, sottintendendone sempre l’inizio e la fine, ovvero la loro caducità.

  • TENET

Significa “tiene” o “mantiene”, o anche “sostiene”, “regge”, “protegge”.

  • OPERA

Potrebbe significare “con cura” oppure “con fatica”.

  • ROTAS

Sono le ruote, ma la parola potrebbe alludere anche ai pianeti rotanti, cioè all’intero universo. Potrebbe anche trattarsi di un’allegoria del divenire, dell’eterna trasformazione della materia, delle stesse attività umane, forse dello stesso destino, inteso come “Ruota del Karma”.

Se tali ipotesi fossero corrette, l’intera scritta sarebbe stata un’antico emblema cristiano dal significato complesso, ma abbastanza chiaro:

Il Seminatore, il Creatore che pone il seme, l’Eterno Re e Padre Onnipotente, fin dal principio delle cose, protegge (mantiene con cura) l’universo”.

Non sarebbero da escludere però riferimenti concettuali cosmologici a tradizioni sacre più antiche, già codificate ai tempi di Platone (Timeo, 42 D):

“… (il Creatore) seminò alcuni di essi sulla terra, altri sulla luna, altri su tutti gli altri strumenti del tempo (i pianeti) ”.

I MESSAGGI NASCOSTI

Eppure l’enigma può nascondere altri mistici significati. Una delle scoperte più interessanti fu fatta da Felix Grosser nel 1926: anagrammando tutte le lettere presenti nel Quadrato si ottiene una figura di chiarissimo significato cristiano che non può essere casuale.

Il simbolo cristiano della croce è formato da una doppia ripetizione dell’incipit della preghiera dominicale. Il Padrenostro è l’unica preghiera che ci è stata tramandata direttamente da Gesù, ed è indicativa anche la sua invocazione finale “… liberaci dal male”, a proposito dell’utilizzo del Quadrato Magico come formula magica apotropaica per ottenere salute e guarigione.

È significativo anche il fatto che la parola PATERNOSTER può essere racchiusa fra una A e una O, che rappresentano ancora una volta le lettere greche Alfa e Omega, rammentate nell’Apocalisse di Giovanni (21,6): “Io sono l’Alfa e l’Omega. Il Principio e la Fine”, con un probabile richiamo all’Antico Testamento:

Io sono il primo e io l’ultimo” (Isaia, XLIV,6);

Chi ha operato e realizzato questo, chiamando le generazioni fin dal principio? Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi” (Isaia, XLI,4).

La “N” al centro, Simbolo del Sacro Pesce

La N centrale, messa in evidenza dall’anagramma oltre che dallo stesso Quadrato palindromo, può essere interpretata in molti modi: nell’alfabeto fenicio corrisponde a Nun, con l’antico significato di “pesce”, un antico simbolo della Grande Madre, del dio indiano “conservatore” Vishnu e una chiara allusione all’emblema protocristiano derivato dall’acrostico greco IChThUS (Iesous Christos Theou Uios Soter, Gesù Cristo Figlio di Dio, Salvatore), il Salvatore che si offre come “nutrimento” ai fedeli. Il pesce è anche simbolo delle virtù dell’acqua della fonte battesimale e un’allegoria dell’Era dei Pesci, iniziata contemporaneamente a quella cristiana (vedasi Pesce: antico simbolo cristiano).

Si osservi ancora il Quadrato Magico per ulteriori stupefacenti interpretazioni.

La Croce Greca

Evidenziando le lettere della croce greca centrale si legge un doppio TENET con la N centrale e quattro significativi T agli estremi. La T, come ultima lettera dell’alfabeto ebraico (Taw) e come Tau greca, è stata l’emblema della croce cristiana almeno dai tempi di Origene.

T

E

T E N E T

E

T

La Ruota della Vita

Si può inoltre notare che a fianco di ogni T ci sono una A e una O, ancora Alfa e Omega della rivelazione dell’evangelista Giovanni. Il “Principio” e la “Fine” accompagnano il simbolo della croce formando un disegno circolare, simbolo dell’eterno divenire, della Ruota Eterna della Vita. Si ha così un emblema dello Spazio e del Tempo, un’allegoria dell’Eternità dell’Anima nella Ruota delle reincarnazioni, e, in ogni caso, una promessa di resurrezione.

A T O

A E O

T E N E T

O E A

O T A

La Mistica Tau

Volendo evidenziare solo la prima riga orizzontale e la colonna centrale, si ottiene ancora una grande T, una mistica croce che si legge SATOR TENET, cioè “Il Salvatore (ci) sostiene, (ci) protegge” oppure “Il Salvatore persiste, è ancora vivo”.

S A T O R

E

N

E

T

Il Sigillo di Salomone

Se invece si mettono in evidenza le lettere del rombo centrale si ottengono due ideali triangoli leggibili come TENET PER T e interpretabili come “Egli protegge attraverso la Croce”. I due triangoli si intersecano a formare il famoso Sigillo di Salomone, l’Esagramma mistico spesso associato nell’iconografia sacra proprio al Quadrato Magico, oltre che ai simboli dei quattro Evangelisti e della visione di Ezechiele. La stella a sei punte è anche il simbolo di Anahata, il Chakra del cuore, emblema universale di Amore Spirituale.

T

R E P

T E N E T

P E R

T

Le Pietre Angolari

Osservando invece gli angoli si notano le parole ARA (altare) e ORO (prego) formare disegni che ricordano un dinamico e rotante Gammadion e le “pietre angolari” ricordate da Guénon come simboli della Scienza Sacra.

A O R

A R O

O R A

R O A

Le Ruote del Carro di Dio

La cornice più esterna del Quadrato Magico è leggibile come un insieme di quattro ruote, una per ogni lato: ROTAS ROTAS ROTAS ROTAS.

S A T O R

A O

T T

O A

R O T A S

In questo caso è evidente il riferimento ai quattro animali e alle quattro “ruote” della celebre visione di Ezechiele (I,15-16): “Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco , di tutti e quattro. Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno”.

Simboli dei Rosacroce

Se infine si vogliono evidenziare la croce centrale e tutte le lettere della cornice esterna, oltre a ribadire il concetto di Croce si rivela, per ogni lato, un anagramma della parola ROSA, sempre intersecata dalla mistica Tau. Forse l’antico richiamo simbolico che fu poi degli esoterici Rosa+Croce, fra i probabili eredi degli stessi segreti iniziatici di cui i primi cristiani e i Cavalieri Templari furono custodi in tempi diversi.

S A T O R

A E O

T E N E T

O E A

R O T A S

Numeri Sacri e Sorprendenti Anagrammi

Ma le interpretazioni mistiche sono innumerevoli, a dimostrazione della forza e dell’efficacia del simbolo.

Nel Quadrato Magico ci sono venticinque lettere, di cui una N centrale e due gruppi simmetrici di dodici lettere. Oltre alla N centrale ci sono solo altre sette lettere diverse. Il Quadrato dà sistematicità e ordine alle mistiche corrispondenze fra i numeri sacri 7 (3+4) e 12 (3×4).

I simboli usati sono quelli di otto lettere diverse. Ci sono:

  • una sola N
  • due P
  • due S
  • quattro A
  • quattro E
  • quattro O
  • quattro R
  • quattro T

Sette lettere, come le sette Chiese, i sette Sigilli dell’Apocalisse, i sette Chakra della tradizione Yoga, i sette pianeti dell’antica astrologia, che ruotano attorno all’unica N presente, l’ottava lettera con arcane corrispondenze ai fonti battesimali e alle torri templari, spesso ottagonali.

Tutto ruota (ROTAS) attorno alla N, ugualmente leggibile anche se capovolta: la Nun dei fenici, la quattordicesima lettera degli antichi alfabeti semitici, corrispondente all’Arcano Temperanza e quindi al segno zodiacale della Vergine. Nella figura a fianco, tratta dai Tarocchi Aurei, si notano in basso il simbolo Nun e il glifo del segno della Vergine.

Nelle sue innumerevoli interpretazioni il Quadrato Magico forse allude anche al mistero della Madre di Dio o alle antiche Dee Madri precristiane?

Può stupire ancora scoprire che, se ognuna delle otto lettere è presa una sola volta, si ottiene l’anagramma della parola PARTENOS, dal greco Parthénos, che significa appunto “Vergine”.

Forse alcune fra le numerosissime interpretazioni possono apparire anche fantasiose e casuali, ma le precise corrispondenze di alcune di esse, insieme alla loro quantità, sono tali da rendere assurda l’ipotesi che si tratti di un semplice gioco di parole privo di significato.

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MAGIA RITUALE DEL SATOR

Anticamente il Quadrato Magico è stato usato come un incantesimo di protezione contro incendi, furti, fulmini, malattie, febbre, emorragie, morsi di animali e dolori ai denti; talvolta come una benedizione e un portafortuna.

Riportiamo alcune magie rituali legate al Quadrato palindromo.

  • Un’antica preghiera di guarigione da ogni malanno deriva dall’anagramma:

ORO TE, PATER, ORO TE, PATER, SANAS (Ti prego, Padre, ti prego, Padre, guariscimi).

Particolare risultato potrà avere colui che reciterà l’invocazione, dopo aver realizzato l’anagramma, muovendo idealmente un cavallo sulla scacchiera del Quadrato, con la caratteristica mossa di tre passi a L.

  • Uno scongiuro del 1265, scritto accanto al Quadrato Magico SATOR, è conservato nell’Archivio di Stato di Genova. Esso insegna come garantire alla moglie un parto senza problemi: “Se vuoi che la donna partorisca senza indugio, scrivi queste lettere con questi versetti circoscritti, e lega sulla coscia destra della sposa, e subito, se Dio vuole, partorirà”.
  • Come esorcismo si usarono anagrammi, che sfruttavano i poteri magici dell’amuleto SATOR contro il diavolo: “Retro, Satana, toto opere asper!”.
  • Contro la pazzia un manoscritto del cinquecento prescrive di mangiare tre croste di pane con sopra inciso il Quadrato Magico, recitando ad ogni crosta cinque Padrenostro.
  • Analogamente nel 1600 si curavano ancora i cani idrofobi facendo loro mangiare croste di pane con incisa la formula del Quadrato SATOR.
  • Piuttosto comune era anche l’uso di scrivere insieme alle parole del SATOR un Salmo biblico, scelto secondo l’obiettivo desiderato e recitarne i versetti come una preghiera.
  • In ogni caso pare che il Quadrato Magico sia sempre stato un buon portafortuna per le case e per le persone che le abitano.

Giovanni Pelosini

Vedi anche su questo stesso sito: Misteri del Quadrato Magico SATOR in Italia

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Rino Cammilleri, Il Quadrato Magico, Rizzoli, 1999

Anna Giacomini, Enigma Templare SATOR, Arktos, 2000

René Guénon, Simboli della Scienza Sacra, Adelphi, 1990

Giuseppe Palmero, Scongiuri di un notaio genovese, «Abstracta», 38, 1989

Giovanni Pelosini, Il mistero del Quadrato Magico, ‹‹Astra››, 9, 2004

Michele Del Re, SATOR AREPO OPERA TENET, «Ars Regia», 12, 1993

Bianca Capone, Attraverso l’Italia misteriosa, Longanesi, 1978

Umberto Cordier, Guida ai luoghi misteriosi d’Italia, Piemme, 1996

Fulcanelli, Il mistero delle cattedrali, Ed. Mediterranee, 1972


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