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L’Enotavola apre in centro a Torino

Creato il 25 settembre 2015 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Era nell’aria da alcuni mesi la nuova apertura dell’Enotavola di Torino. E in molti (non solo tra gli addetti ai lavori) la aspettavano. “Figlia” di quella Casa del Barolo che dagli Anni Settanta è riferimento per gli appassionati di grandi vini in città (oltre che di accurati aperitivi con prodotti eccellenti), l’Enotavola ha finalmente traslocato da via Perugia e aperto ufficialmente i battenti il 22 settembre.

L’Enotavola apre in centro a Torino L’Enotavola apre in centro a Torino

Nuova location centralissima (con due ingressi da via dei Mille 10 bis o via Bodoni 7/b), un menù più ampio con proposte che variano dal pranzo alla cena e l’apertura anche al sabato. In cucina sempre il giovane Domenico Paone perché, si sa, squadra vincente non si cambia. La regia è affidata, come sempre, a Gigi Molinaro e alla moglie Maria Grazia che a Torino sono un solido riferimento per appassionati e cultori di vino che, ça va sans dire, qui si beve (sempre ottimo) anche a bicchiere.

Il mio pranzo è stato all’insegna della tradizione piemontese con Vitello tonnato e Ravioli del pin saltati al burro e maggiorana, su crema di toma, ma ho assaggiato anche la Pasta di Kamut Selezione Felicetti con ragù di melanzane e ricotta stagionata. Ovviamente l’offerta non è solo locale. Ci sono piatti che varcano confini regionali e nazionali come il Salmone affumicato Loch Fyne con melone disidratato e yogurt alla mela verde, il Prosciutto crudo di Sauris o la Spalla Iberica de Bellota Joselito Gran Riserva (che, come mi disse un giorno un mio caro amico, per godersela a pieno andrebbe gustata mangiandola con le mani, infischiandosene dell’etichetta, e senza toglierne assolutamente il grasso).

L’Enotavola apre in centro a Torino
Foto 25-09-15, 13 07 31

E poi secondi (con prevalenza di carni), delicati dessert e vini da capogiro come lo Champagne Herriot Brut che ha accompagnato il mio pasto odierno.

Insomma, un luogo in cui tornare e ritornare, perché è accogliente, non ha un numero eccessivo di coperti (una cinquantina), è dotato di un bel dehor, ha un ottimo rapporto qualità prezzo e propone in vendita anche una selezione di prodotti gourmet (quelli giusti) che tanto piacciono ai foodie di ogni dove.



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