Venerdì 24 maggio 2013, ore 21
Villa Bossi, Bodio Lomnago (VA)
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Chi era davvero Giuseppina Strepponi, la donna che accompagnò l’esistenza di Giuseppe Verdi per oltre mezzo secolo? Una delle più celebri cantanti del suo tempo, donna colta e raffinata, dotata di un animo inquieto e mordace, di grande spirito di sacrificio, tanto da mantenere con il canto la sua famiglia, fino a mettere a repentaglio la carriera e a ritirarsi dalle scene a poco più di trent’anni, con la voce ormai logora.
Prima di conoscere Giuseppe Verdi, la Strepponi conduceva una vita molto libera, tra teatri e amori, scritture e viaggi, ebbe tre figli da tre padri diversi, e solo uno, Camillino, sopravvisse fino a laurearsi in medicina. Ma una volta diventata compagna del Genio, Giuseppina disconobbe la sua maternità, e dei suoi figli non si parlò più, anche perché non poté più averne e ciò rimase un grave cruccio nel ménage di Sant’Agata.
La Strepponi fu sempre una preziosa consigliera per Verdi, sostenendolo paziente nei momenti di “luna storta”, insegnandogli i primi tempi ad amministrare i suoi guadagni, e seppe tenergli testa, pur rimanendo discosta, anche durante la “tempesta sentimentale” scatenata dal rapporto del Maestro con Teresa Stolz.
In occasione del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, l’ensemble Grande Orfeo ricostruisce alcuni aspetti della vita di Giuseppina Strepponi attraverso le fonti originali, lettere e documenti e biografie, in uno spettacolo che unisce letteratura, storia e musica.
Dai primi anni a Lodi, allieva del padre Feliciano, buon compositore, noto per l’”Ullà di Bassora” dato alla Scala, a quelli di studio al Conservatorio di Milano, fino alle importanti tournée in Italia, alla creazione del ruolo di Abigaille nel “Nabucco” verdiano, all’insegnamento a Parigi e all’unione con Verdi, ogni tappa della sua vita diventa motivo di riflessione nello spettacolo, accompagnato dall’esecuzione dal vivo di brani dalle opere interpretate da Giuseppina nel corso della carriera.
All’aspetto musicale, con le romanze di Rossini, Donizetti, Bellini e del giovane Verdi interpretate dal soprano Mariachiara Cavinato accompagnata dal pianista Francesco Miotti, si unisce il racconto del narratore, Mario Chiodetti, e la recitazione dell’attrice Rosa Sarti, nel ruolo della giovane Strepponi.
Le arie interpretate dal soprano sono: OTELLO “Assisa a piè d’un salice” (Rossini), TANCREDI “Di mia vita infelice” (Rossini), LUCREZIA BORGIA “Com’è bello quale incanto” (Donizetti), IL PIRATA “Col sorriso d’innocenza” (Bellini), ANNA BOLENA “Piangete voi al dolce guardami” (Donizetti), IL CORSARO “Non so le tetre immagini” (Verdi).
Il Grande Orfeo, gruppo musical-teatrale attivo da quasi vent’anni, propone, grazie alla passione del suo fondatore, Mario Chiodetti, appassionato collezionista di tutto ciò che riguarda il periodo artistico tra Scapigliatura e Belle époque, spettacoli in cui sono ricostruiti ambienti e personaggi attraverso un minuzioso lavoro su materiale originale, musicale e letterario. Di Grande Orfeo fanno parte di volta in volta, oltre ai fondatori, Rosa Sarti e Francesco Miotti, cantanti, attori, danzatori e musicisti diversi, scelti secondo il genere di spettacolo rappresentato.