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L'eremo di San Martino a Carisolo

Creato il 29 dicembre 2014 da Cipputi
Al'imbocco della Val Genova, irta di selve, miti e leggende.

L'eremo di San Martino a Carisolo

Il romitorio, che è visibile anche dalla chiesa di San Vigilio a Pinzolo, era più noto in passato, tanto da attirare l'attenzione di Michele Angelo Mariani, il noto cronista del Concilio di Trento: "Altra simil chiesa notabile è quella di S. Martino, posta sopra un dirupo o scoglio a mezzo il monte che guarda in Val Genova. Vi s'ascende per un sentiero a serpe, molto erto in un hora di cammino e nel giungere si gode di un bel prospetto. Alla chiesa sta vicina la Casa dell'Eremita che vi abita in sito veramente anacoretico, non senza qualche commodità di horti e vi passa l'acqua."       (Michelangelo Mariani, 1673, pag 550)

L'eremo di San Martino a Carisolo

Il sentiero che dalla Val Genova sale fino all'eremo è attrezzato con ripari e cavo
d'acciaio nei tratti finali, a volte assai esposti ma sempre percorribili in sicurezza.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.

L'eremo di San Martino a Carisolo

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Dove il Sarca di Genova confluisce nel Sarca di Campiglio si forma una piana che ospita due belle chiesette giustamente molto famose, quella di San Vigilio a Pinzolo (più famosa per le pitture) e quella di Santo Stefano a Carisolo, che se ne sta abbarbicata su un masso affiorante dal fondovalle alluvionale.
Non tutti notano un puntino bianco che spunta fra i ripidi boschi sovrastanti: la chiesetta-eremo di San Martino si trova 375 metri più in alto, a quota 1.226 sulle ripide e boscose pendici della Pala di Dalgon, nella valletta del Rio San Martino che scende dalla Malga Saradole e dal Pian de l'Asèn.E' un romitorio minuscolo, che compare in un documento steso a Carisolo il 10 giugno del 1312 e che venne ricostruito sul finire del Quattrocento dal sacerdote eremita Baldessare de Pluzana, su concessione del vescovo di Trento Giovanni Hinderbach. Il de Pluzana proveniva dal bergamasco, come i Baschenis, celebri pittori itineranti molto attivi in Trentino e vi menò vita d'eremita fino al 1520, quando morì. L'ultimo abitante del
romitaggio viene segnalato a fine Settecento.Per la ricorrenza di San Martino i fedeli di Carisolo vi salivano in processione lungo il percorso devozionale che sale dalla chiesa di Santo Stefano e che nei suoi tratti più ripidi è ancora lastricato e completato da scalini in pietra. I tratti più esposti sono assistiti da fune metallica ben fissata.
Quote e dislivelli:
Quota di partenza: m 850 (Chiesa di S. Stefano)
Quota di arrivo: m 1.226 (eremo)
Quota massima raggiunta: m 1.226 (eremo)
Dislivello assoluto: m 376
Dislivello cumulativo in salita: m 400 circa
Lunghezza con altitudini: km 1,9
Tempo totale netto: ore 1:30 (solo salita)
Difficoltà: E

Descrizione del percorso:

La chiesa di Santo Stefano (parcheggio) è raggiungibile in auto da Carisolo.

Come arrivare:

Dalla chiesa di Santo Stefano si segue l'indicazione per l'Eremo di San Martino che sale in breve ad incrociare la strada asfaltata della Val di Genova. La si attraversa e si prosegue (cartello) salendo nel bosco. Ai tratti più semplici seguono quelli più ripidi, lastricati o gradinati, a volte assistiti da cordino metallico o staccionata in legno sino ad arrivare all'incassatura col ponticello che scavalaca il rio San Martino, ormai poco sotto all'eremo, il cui sito si raggiunge con un'ultima rampa assistita da fune metallica.

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