Yara/1 L’esame del Dna dice che l’assassino di Yara Gambirasio, uccisa a novembre del 2010, è Massimo Giuseppe Bossetti, 43 anni, titolare di un’impresa individuale di carpenteria, residente a Mapello ma originario di Clusone, sempre a messa la domenica, sposato, tre figli: un maschio e due femmine. Il profilo genetico ha rivelato anche che lui è il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno (Valle del Riso), morto nel 1999, a 61 anni. Si è scoperto, inoltre, che ha una sorella gemella di nome Laura, residente a Parre, a pochi chilometri da Gorno, paese natale di Guerinoni. Massimo Giuseppe Bossetti è in stato di fermo con l’accusa di omicidio. Ieri è stato portato al comando dei carabinieri e interrogato: dotato di un avvocato d’ufficio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per prendergli il Dna i carabinieri domenica hanno messo in scena un controllo con l’etilometro in strada, a Seriate: l’hanno fermato e gli hanno fatto soffiare nel macchinario come se stessero semplicemente compiendo delle operazioni ordinarie sul traffico.
Yara/2 Massimo Giuseppe Bossetti era sotto controllo da venerdì, quando è stato trovato il Dna della mamma: si tratta di Ester Arzufi, 67 anni. Nel 1966 si era sposata con un signore di nome Giovanni Bossetti e con lui viveva a Parre, lo stesso paese di Guerinoni, di cui è stata l’amante. Nel 1970, quando rimane incinta di Guerinoni, decide di andare via e si trasferisce a Terno d’Isola dove dà alla luce i due gemelli: al maschio dà lo stesso nome di battesimo del suo amante, la femmina invece viene chiamata Laura, come la moglie di Guerinoni. Suo marito li riconosce, li tratta proprio come fossero suoi. Dopo qualche anno arriva anche un terzo figlio e la famiglia decide di spostarsi a Brembate.
Yara/3 Il Dna trovato sul cadavere di Yara è compatibile al 99,99999987% con quello di Massimo Giuseppe Bossetti.
Yara/4 Il cellulare di Bossetti alle 17.45 del 26 novembre 2010 risulta essere nella zona della palestra da cui scompare yara. L’uomo fa una telefonata. Un’ora dopo si perdono le tracce della bambina. Il cellulare dell’uomo rimane muto fino alle 7 della mattina successiva, quando effettua una nuova chiamata.
Yara/5 L’autopsia su Yara dice che la bambina aveva nei polmoni polvere di calce proveniente da un cantiere e nelle scarpe aveva piccolissimi residui di materiali usati nell’edilizia.