Continua a tenere il libro alto avanti a sé con i gomiti ben poggiati sui braccioli, ma sino a che il treno non riprende la sua corsa i suoi occhi sono impegnati a scrutare le facce delle persone che salgono sul mezzo e forse a cercare un volto conosciuto.
Quando il treno riparte riprende anche la sua lettura, senza sosta né distrazioni. Mi diverte vedere che con il piede batte un tempo immaginario di una qualche canzone rock che suona nella sua testa, sarà forse un batterista?
Una fermata prima del capolinea, si stiracchia chiude il libro per riporlo e me ne mostra finalmente il titolo: L’Esattore di Petros Markaris.
Tagged: Bari, gialli, L'Esattore, Petros Markaris