C’è in giro un tizio che uccide con la cicuta chi evade le tasse. Tranquilli, evasori nostrani. Al momento l’Esattore Nazionale – si fa chiamare così – agisce soltanto in Grecia e comunque prima avverte i predestinati, con un messaggio personale che diffonde anche sul web. Se l’evasore paga, bene. Altrimenti scatta il condono tombale, cioè la morte. Ecco ad esempio cosa ha scritto l’Esattore Nazionale al dottor Athanàsios Korasidis:
Grande Petros Markaris, che nel romanzo L’Esattore[1] – il secondo della trilogia dedicata alla crisi economica in Grecia – racconta un paese messo in ginocchio da decenni di pessima politica, schiere di furbetti della finanza, fatalismo levantino e troike vampiresche. Nessuna cronaca da Atene e dintorni è riuscita finora ad affrescare la Grecia di questi anni meglio di Markaris, che nei primi libri della trilogia scende nel ventre profondo del paese, dà voce alla gente vera, scava nei cuori della generazione che la crisi l’ha provocata e di quelli di chi la subisce. C’è poi il dietro le quinte della politica e dei palazzi del potere economico, che vivono con terrore il vendicatore fiscale.
Non vi racconto il romanzo, né vi dirò se l’Esattore Nazionale è un Robin Hood ellenico o un ciarlatano. Vi consiglio caldamente di leggere in sequenza i primi due libri della trilogia, in attesa del terzo che dovrebbe arrivare l’anno prossimo. Atene è appena al di là del mare e poi, come si dice: italiani e greci, una faccia una razza.
[1] Petros Markaris, L’Esattore. Una nuova indagine del commissario Charitos, Bompiani, 2012, 18,50 euro. Il primo romanzo della trilogia è Prestiti Scaduti, Bompiani, 2011, 18,90 euro.