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L’esempio Irlandese

Creato il 11 marzo 2015 da Fugadeitalenti

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La competizione per il capitale umano non si ferma: oggi vi segnalo l’iniziativa appena lanciata in Irlanda, “Global Irish”, che ha come scopo principale quello di riattrarre sull’Isola di Smeraldo parte dei 165mila irlandesi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, emigrati negli ultimi cinque anni per cercare lavoro all’estero.

L’Irlanda è talmente seria sul tema, da aver nominato lo scorso anno un Ministro per la Diaspora.

La situazione è giudicata come problematica: quasi due terzi degli emigrati hanno un’educazione terziaria, spesso nel settore IT o in quello sanitario. Settori dove -paradossalmente- l’Irlanda si trova nell’imbarazzante situazione di dover “importare” manodopera qualificata dall’estero.

Il piano prevede un mix di servizi di accoglienza per gli emigrati, tra cui siti web dedicati e consigli su come tornare. Allo studio anche incentivi fiscali.

Il premier Enda Kenny ha così giustificato il piano: “l’Irlanda sta cercando di recuperare il suo posto nel mondo, dopo la crisi. Vogliamo che i nostri cittadini abbiano l’opportunità di tornare a casa. Abbiamo bisogno di loro, e li accoglieremo“.

Su un punto, paradossalmente, l’Italia, è all’avanguardia rispetto all’Irlanda: gli incentivi fiscali di rientro, operativi ormai già da quattro anni, grazie alla legge Controesodo.

Mancano però iniziative onnicomprensive e piani strutturati. Mancano, soprattutto, parole forti di incoraggiamento, sull’assoluta necessità di offrire opportunità -nella Penisola- ai nostri migliori talenti attualmente all’estero. Questo vorremmo poter ascoltare dal Governo itaiano. A quando?

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