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Trama: la piccola Regan viene posseduta da un demone. Due preti, uno vecchio e malato, l'altro giovane ma vittima di problemi personali che lo portano a mettere in dubbio la propria fede, cercheranno di esorcizzarla...
Alle elementari, quando ho cominciato ad aver sentore di un genere di film chiamato "d'orrore", le pellicole che facevano più paura anche solo per sentito dire erano naitmer (Nightmare - Dal profondo della notte), Profondo Rosso (che nelle parole di mia cugina perdeva di significato, diventando solo "il film dove il burattino andava ad uccidere la gente", pensa te come una sola sequenza possa incidere nella mente di un ragazzino!) e, ovviamente, L'esorcista. Innumerevoli leggende metropolitane volevano che chiunque avesse visto L'esorcista si fosse ritrovato poi con una nonna o un nonno in meno, inspiegabilmente morti il giorno dopo la visione; guai anche a cancellare accidentalmente la videocassetta o buttarla via per esorcizzare, appunto, questa maledizione peculiare, perché il risultato sarebbe stato il medesimo, se non peggio. "Nonno, esco, vado a vedere L'esorcista" e via, l'anziano patriarca giù a ravanarsi i maròni per scongiurar la sfiga. A dar credito alle voci il 1973 sarà stato un anno dove le morti inspiegabili di arzilli vecchietti si sprecavano!! Tutto questo per dire che L'esorcista è diventato, giustamente, un film seminale e ben impresso persino nella mente di chi si è sempre rifiutato di vederlo, un pezzo di storia cinematografica non solo di genere, un icona dell'horror e un fenomeno sociale.
Ma come mai L'esorcista è riuscito a superare i confini di tempo e genere? Alla fine, io ho avuto il coraggio di vederlo due volte e, nonostante in entrambe le occasioni non abbia dormito la notte, non ho avuto così tanta paura durante la visione. Certo, il famosissimo make-up di Regan è ancora oggi spaventoso, così come la terribile voce del demone che possiede la ragazzina, e le sequenze dell'esorcismo colpiscono sia per il loro realismo che per la tensione palpabile che si può percepire nel corso del rito... ma la durata di queste scene è trascurabilissima (9 minuti!!) se si pensa che il film, nella sua versione integrale, va avanti per due ore e non concede quasi nulla a quegli spaventi facili che vanno tanto di moda adesso. No, il bello de L'esorcista è quel suo costruire la tensione, l'ansia e l'attesa del "confronto" finale fin dalla prima sequenza, con quelle immagini girate nell'abbacinante sole del deserto, dove qualcosa di antico viene risvegliato per sempre. Sono le terribili "cure", gli osceni ed invasivi esami medici a cui viene sottoposta la piccola Regan, una roba che al confronto quella dell'esorcismo è una scena buona giusto per la Melevisione. E' quella maledetta casa a due piani, dove i domestici della famiglia MacNeil e la povera Chris subiscono la demoniaca influenza della ragazzina sempre più incontrollabile, tra morti sospette, fenomeni inspiegabili, urla e freddo infernali. E' il terribile disagio di Padre Damian, immigrato, preda del senso di colpa per la morte della madre, prete quasi per sbaglio si direbbe. E' il famosissimo score di Mike Oldfield, quell'inquietante Tubular Bells che conoscono ormai persino i bambini. E', almeno per me, il "Dio Cristo" ossessivamente ripetuto dall'atea Chris, un'imprecazione che ho udito solo nella versione italiana de L'esorcista e in nessun altro film doppiato, quasi come se la donna si fosse chiamata la sfiga da sola nominando il nome di Dio invano. E' la debolezza di Padre Merrin, fiaccato sin dall'inizio nel corpo e nello spirito, costretto a combattere una forza ben più grande di lui. E', infine, la perfezione formale e l'estremo realismo della regia di Friedkin, che non lascia nessun dettaglio al caso, arricchisce ogni visione di particolari sempre nuovi e, soprattutto, radica una storia sovrannaturale in un contesto legatissimo alla realtà. E', in poche parole, un capolavoro imperdibile, che val la pena vedere almeno una volta nella vita... con un po' di coraggio, ovvio.
Di Max Von Sydow (Padre Merrin), Jack MacGowran (Burke Dennings) e ovviamente Linda Blair (Regan MacNeil) ho già parlato ai rispettivi link.
William Friedkin è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Il braccio violento della legge (per il quale ha vinto l’Oscar come miglior regista), Vivere e morire a Los Angeles, L’albero del male, The Hunted – La preda, Bug, Killer Joe ed episodi delle serie Ai confini della realtà e CSI – Scena del crimine. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 78 anni.
Ellen Burstyn (vero nome Edna Rae Gillooly) interpreta Chris MacNeil. Americana, ha partecipato a film come Alice non abita più qui (che le è valso l’Oscar come miglior attrice protagonista), Scherzi del cuore, Requiem for a Dream, Red Dragon, Il prescelto e a serie come Perry Mason. Anche produttrice, ha 71 anni e sei film in uscita.
Jason Miller, ovvero l’attore che interpreta Padre Damian, ha partecipato anche a L’esorcista III come “Paziente X” (che poi se non rammento male è sempre Padre Damian senza i suoi ricordi, una roba bruttissima che rende vana l'inquietudine dell'ambiguo finale del capostipite...), mentre il regista John Boorman ha rifiutato di dirigere L’esorcista perché “troppo crudele verso i bambini”, poi però ha accettato di buon grado di realizzare L’esorcista II – L’eretico. Rimaniamo in tema di star capricciose: Audrey Hepburn era stata la prima scelta di Friedkin per quanto riguarda il ruolo di Chris MacNeil, ma l’attrice avrebbe accettato solo se il film fosse stato girato a Roma, mentre Stanley Kubrick si era offerto di girare il film a patto di poterlo anche produrre e avere il controllo sull'intera operazione. Gli studios, temendo il solito sforamento di tempi e budget, gli hanno purtroppo fatto una bella leva. Stessa cosa ha fatto l'Academy con la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista per la giovane Linda Blair, che ha perso ogni chance di vincere l'ambita statuetta quando ci si è accorti che la voce del demone in realtà non era sua ma dell'attrice Mercedes McCambrige. La pellicola ha così vinto "solo" due Oscar, quello per miglior sonoro e quello per la migliore sceneggiatura non originale. Del film esistono due sequel, i già nominati L'esorcista II - L'eretico, che ha per protagonista sempre Linda Blair, e L'esorcista III. Più recentemente, sono stati inoltre girati due prequel che, se non ho capito male, sono praticamente la stessa identica storia, solo scritta e diretta in modo differente: L'Esorcista - La genesi, del 2004, l'avevo visto al cinema ed era un horroraccio spaventevole diretto da Renny Harlin mentre l'altra versione, Dominion: Prequel to the Exorcist, è stata girata nel 2005 da Paul Schrader e mi si dice sia nettamente migliore. Se L'esorcista vi fosse piaciuto recuperate quindi tutte queste pellicole e magari aggiungeteciIl presagio, Rosemary's Baby, Stigmata e The Amityville Horror. ENJOY!!
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