Dosaggi forti di ketamina possono produrre tutte le caratteristiche delle NDE, “esperienze vicino alla morte”, comprese il viaggio attraverso un tunnel verso la luce (il cosiddetto “effetto-tunnel”), la convinzione che si è morti, uscite dal corpo e fluttuazioni nell’ambiente circostante, comunicazioni “telepatiche” con entità disincarnate, ecc. Possono essere rivissuti eventi della propria infanzia. Le esperienze dissociative appaiono spesso così genuine che chi le esperisce è certo di aver abbandonato il proprio corpo.
Timothy Leary ha descritto le sue esperienze con ketamina come “esperimenti nella morte volontaria“. Stanislav Grof afferma che “se hai un’esperienza completa con la ketamina, non puoi più credere che esista veramente la morte o che la morte ti possa influenzare“.
La ketamina è un anestetico generale che viene adoperato sia per uso umano che veterinario. La sua molecola [2-(2-clorofenil)-2(metilammino) cicloessanone] è molto simile a quella del PCP (fenciclidina o benactazina, venduta principalmente come Sernylan), che fu la prima sostanza di questa nuova classe di composti ad essere utilizzata come anestetico. E’ più corretto definire la ketamina come un anestetico dissociativo poiché, in base a quanto si è appreso dai racconti di pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche e ad anestesia con ketamina, la mente viene separata dal corpo e in numerosi casi questa scissione provoca allucinazioni profonde, esperienze extracorporee, visioni mistiche, sensazioni di ingresso in un’altra realtà, sensazioni che sono state definite clinicamente come “reazioni da emersione”.
I suoi effetti sono stati riassunti qui:
• ineffabilità;
• convizione in merito alla veridicità dell’evento e di
essere morti;
• stato di calma e tranquillità (anche se non sono mancati
casi di paura che sono rimasti spiacevoli);
• emersione di eventi passati, spesso rivisti come una
sorta di “revisione di vita” (o life-review);
• OBE (out-of-body experience). Percezione di separazione
dal corpo, che spesso comprende una vista oggettiva
dello stesso;
• ingresso in un’altra “realtà”, caratterizzato da rapidi
movimenti attraverso tunnels, comunemente conosciuto
come “effetto tunnel”;
• incontri con esseri di luce, parenti e amici defunti, archetipi
ed entità mistiche;
Approfondimento per i più enciclopedici:
Stan Grof è oggi il più stimato ricercatore psichedelico. Scienziato cecoslovacco venuto negli USA nel 1967 per un anno sabbatico e ivi rimasto dopo la repressione sovietica della Primavera dubcekiana, Grof è uno dei fondatori della psicologia transpersonale, scuola di pensiero che coniuga le intuizioni di Jung, Reich e Rank con i risultati della sperimentazione con gli psichedelici. Nella sua più recente opera “Beyond the Brain” (1985), egli espone un modello comprensivo del funzionamento dell’inconscio che sistematizza vent’anni di esplorazioni psichedeliche.
Così nel libro “Storming Heaven”, intervistato dall’autore Jay Stevens, Grof descrive gli effetti della Ketamina:
“La Ketamina è una sostanza assolutamente incredibile. In un certo senso è molto più misteriosa dell’LSD. Cose veramente stupefacenti accadono che hanno strordinarie implicazioni per la nostra comprensione della realtà. Essa sembra essere totalmente imprevedibile. Non puoi giudicare dalla tua esperienza precedente come sarà la prossima. Ti può portare alla realtà subatomica o astrofisica, ad altre galassie. Ti può far vivere la vita di un girino o sperimentare quello che tu senti sia la coscienza di oggetti inanimati. La mitologia di una certa cultura può prendere vita davanti ai tuoi occhi… Non sono molto convinto del suo potenziale terapeutico. Penso tuttavia che abbia un incredibile potenziale per affrontare il problema della morte. Se hai un’esperienza piena con la Ketamina, non potrai mai credere che la morte esista o che possa influenzare ciò che tu sei.”
Se questa descrizione degli effetti della Ketamina può lasciare quantomeno perplessi, essa è moderata a confronto di quella che segue. John Lilly, neuroscienziato che ha assunto la droga per cento giorni consecutivi (!) ed autore di un libro in cui descrive la propria esperienza ketaminica, senza pudori infatti afferma al riguardo:
“Sotto Ketamina posso oltrepassare il confine che porta ad altre realtà… Posso sperimentare la realtà dei quanti. Posso vedere dall’interno l’iperspazio descritto da John Wheeler… Ho sperimentato stati in cui posso contattare i creatori dell’universo, così pure come i locali controllori creativi”
Benché tali affermazioni in un mondo pre-basagliano condurrebbero dritti all’internamento psichiatrico, è tuttavia necessario dire che anche altri consumatori di Ketamina hanno parlato della comparizione nel proprio viaggio di “piccole entità”, con le quali sarebbe possibile dialogare e ottenere risposte su quisquiglie quali la storia dell’universo, il futuro del pianeta e dell’evoluzione umana, nonché, last but not least, sulla realtà della morte.
Sta di fatto che, come Jay Stevens riporta nell’opera succitata, in una sede rispettabile quale il convegno americano di Psicologia Umanistica, parte degli intervenuti erano più interessati a confrontare le “affermazioni” delle entità per stabilirne l’univocità, piuttosto che ad ascoltare le relazioni.
Approfittate di questa opportunità unica, per conoscere, prima dell’arrivo della vostra ora, i regni dell’oltre tomba, e dare uno sguardo di là della soglia…