Bonaventura Maschio, azienda Veneta leader nella produzione dell’acquavite d’uva, ha affidato la propria creatività al crowdsourcing di Userfarm. UserFarm è appunto una piattaforma che consente ai brand, alle agenzie, agli editori e alle istituzioni di ingaggiare più di 25.000 videomaker, creativi, grafici per la realizzazione di spot e contenuti multimediali originali. Poter contare sul contributo di così tanti partecipanti, professionisti e non, consente il raggiungimento di una assoluta originalità e di standard qualitativi molto alti; inoltre permette a qualche creativo squattrinato di poter guadagnare qualche soldino extra (cosa che non sottovaluterei…).
Per la prima volta in Italia, un video user generated sarà trasmesso sulle principali reti televisive e nelle migliori sale cinematografiche. Il concorso, che risale a Marzo scorso, invitava alla realizzazione di un breve spot che promuovesse l’essenza e l’eleganza del brand, nonché la passione con cui viene prodotta Prime Uve.
Dei 159 video caricati sulla piattaforma di crowdsourcing audiovisivo UserFarm, la Bonaventura Maschio ha decretato come vincitore lo spot “Passioni” del Team Zunamy, nato dall’idea creativa di Ciro De Caro e Rossella D’Andrea: “il piacere autentico di sentirsi veri; la libertà di vivere la propria passione; la pienezza nel ritrovarsi e condividere piacevoli momenti. E’ questa la magica armonia che Prime Uve dona ai sensi. Perché Prime Uve è realizzata con passione. Perché Prime Uve è autentica. Come te.” Selezionato per la diffusione Web invece il video “Estasi Sensoriale” di condor10, che puntando sull’ironia e la leggerezza ci descrive un prodotto ammaliante, tanto che “un sorso di Prime Uve può trasportarti in un’altra dimensione…”.
Nel ringraziare Luca per la segnalazione, pongo una breve riflessione. Che sia questa, in tempi di crisi ed evoluzione della pubblicità, la strada più corretta da esplorare? Che siano piattaforme come queste il vero futuro in un momento in cui, soprattutto in Italia, l’unica fonte di ispirazione sembra essere Belen? Spero che iniziative come queste possano prender piede per poter arrivare ad una sorta di creatività proletaria capace di sovvertire le noiose regole stabilite… E d’altronde la speranza è l’ultima a morire.