Magazine Poesie
Le nostre menti, che si impelagano in situazioni assurde, sono un po’ come le radici degli alberi che cercano, in ogni modo, di farsi largo nel cemento…e falliscono miseramente. Troppo spesso, i pensieri le sommergono con mille e più interrogativi non lasciandole respirare. Edificano e, con la stessa velocità, distruggono città enormi. Impongono cosa è meglio fare, cosa è meglio dire, trascurando le voglie, i desideri, gli istinti più naturali. Diventano gli artefici del nostro destino e noi inermi schiavi. Credo che ogni tanto dovremmo riprendere le redini e guidare quella sua mano tremante per scriverla noi la nostra storia. Qualche volta dovremmo ribellarci agli ordini, ignorarli e dar voce ai sensi. Ignorarli non per superficialità, ma per ritrovare la leggerezza perduta. La leggerezza che è l’unica e vera essenza del sorriso di cui, troppo spesso, dimentichiamo quanto abbiamo bisogno.