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Il Corriere della Sera, infatti, ricorda con le parole dello scrittore Donato Carrisi (nella foto) l'ordinanza del sindaco di Villa d'Ogna (Bergamo), tale signor Angelo Bosatelli (Lega nord), con la quale vieta l'uso dei calciobalilla "dopo le ore 22 da lunedì a giovedì e dopo le 24 da venerdì a domenica e comunque anche negli orari precedenti il suo impiego non deve essere fonte di disturbo per il vicinato" così come ne "è vietata l’istallazione senza apposita autorizzazione comunale, all’esterno dei locali di somministrazione e intrattenimento".
Ma il signor Bosatelli (foto sotto), si chiede anche Carrisi, non ha mai avuto i calzoni corti e non è mai andato all'oratorio. "Possibile - si legge sul Corriere - che non rammenti le partite infinite sulla spiaggia, con il meccanismo d'estrazione delle palline bloccato dallo stecchetto del ghiacciolo?"
Da noi, per la verità, si usavano le 50 lire e più che un sindaco ad interrompere l'abuso arrivava il gestore del bar dell'oratorio insospettito dalla lunghezza della partita. Possibile che il signor Bosatelli, nel paese che - ci informano le cronache - ha iscritto ben due squadre al campionato provinciale organizzato dal Csi e ospita un'azienda, la Fas, che ha fatto degli omini rossi e blu il proprio core businees, non sia mai sceso in campo e non sappia che l'unico divieto assoluto (peraltro, come in un campo di calcio vero, ampiamente disatteso) è sempre stato quello della bestemmia mentre sul "rullaggio" ci si poteva mettere d'accordo. Il resto veniva da sè: si affinavano rivalità e si cementavano amicizie anche alzando un po' la voce, ma era nelle cose.
Ora negli anni della tolleranza zero e dei coprifuoco "fa un po' tristezza - conclude Carrisi - che questo divertimento comune a parecchie generazioni, che ha attraversato indenne l'epoca dei videogiochi, sia messo in discussione per così poco. Ci sono cose che devono rimanere sempre uguali. Perciò, signor sindaco, ci ripensi. Oppure mi inviti a Villa d'Ogna e ce la giochiamo".
Giocarsela, in questa estate calda e piovosa è forse l'unico modo per sopravvivere al crollo di ogni pudore che passa dai giornali che danno titoli più grandi all'acquisto di una cucina che allo scoppio della seconda guerra mondiale e approda alla regola aurea dello sputtanamento di ex amici ed ex amanti. La riflessione di Aldo Cazzullo sul Corriere di oggi è l'ottima sintesi di un'estate senza pudore dove, sono parole sue, si celebra la fine dei galantuomini.
Ovviamente si parla di Fini e della campagna di sputtanamento alla quale partecipano allegramente un ex latitante come Luciano Gaucci (nella foto con la Tulliani), uno Sgarbi fedele a se stesso e tanti comprimari che grazie all'appoggio dell'ex capo di An avevano costruito fortune professionali, affrettandosi ora (forse per non perdere tanti allori) a vestire i panni delle vergini e a lasciarsi andare a confidenze sui vizietti dell'ex amico. Bella Italia viperesca, una bella Italia di fango e divieti.
Così in questa estate tanto soffocante ho deciso - lo annuncio ufficialmente - di darmi alla clandestinità: vado in cantina a giocare a calcio ballilla...
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