Magazine Diario personale
L'estate ha il sapore della frutta gelata,
quella raccolta in grandi bicchieri di plastica e mangiata ai piedi del Grande Maestro in Campo dei Fiori.
L'estate ha il sapore delle stradine assolate, delle grandi piazze maestose e delle case ricoperte di edera verde.
Ha il sapore dell'acqua che sgorga impetuosa dalle fontane,
ed ha il colore di una piccola rosa che pare galleggi e scivoli dolce verso di me.
Ha il sapore dei colori della persone.
Di quelle sedute all'ombra del colonnato mentre lo sguardo si riempie di sacro;
di quelle che all'angolo della strada simulano vecchie canzoni, gli abiti sdruciti dal tempo ma con in volto lo stesso perenne sorriso da avanspettacolo: quanto ti costa mendicare due lire!
Di quelle che si siedono al tavolo con te e ti raccontano pezzi di vita, senza pudore, come se fossi un parente o un amico sincero. E la tua pancia e il tuo cuore si riempiono nella stessa misura. Cibo ed amore serviti nello stesso menu.
Di quelle che calpestano il suolo che fu degli antichi e non se ne rendono conto;
di quelle che ne hanno abbastanza della gente che passa e di quelle che si assiepano in una piccola piazza, perchè è famosa... fa nulla se ce ne sono altre cento.
L'estate ha il sapore della luce che entra impetuosa dall'alto e ti abbaglia, ti avvolge, ti induce al silenzio e ti sovrasta con una forza possente. E non hai scelta che accogliere i brividi intensi che ti percorrono il corpo e la mente. Così piccola, di fronte a quell'immenso chiarore.
L'estate ha il sapore di sguardi, di poche parole e di intense emozioni affacciate ad un ponte, di fronte al Castello, alla ringhiera di un terrazzo sul Colle.
E poi ancora ha l'emozione attaccata alle corde di una chitarra, mentre le note riprendono il ritmo, mentre le dita accarezzano il legno. Come una volta, come quando eri piccola.
Questa è l'estate delle emozioni vissute per prime e di quelle vissute di nuovo.
Questa è l'estate che ho portato in valigia con me.
Grazie....