Camere vuote. I nostri rappresentanti non si sono degnati di seguire la discussione sulla manovra, limitandosi a votare la fiducia in qualcosa che non conoscono e di cui probabilmente gli importa assai poco: dopotutto riguarda il Paese, mica loro. E infatti anche il redivivo Berlusconi con il suo misterioso bozzo sulla fronte, dovuto – secondo le sue parole – a una scivolata su qualcosa di viscido, si preoccupa solo di dire di votare no all’arresto di Papa.
Certo è strano che uno come lui scivoli sul viscido, quando invece dovrebbe temere di più le superfici solide e pulite. Ma comunque dopo una settimana di sparizione nel tentativo di non far collegare la sua augusta figura con la manovra finanziaria lacrime e sangue per i ceti medio bassi, è tornato in Parlamento solo per dire che l’arresto di Papa “sarebbe un precedente gravissimo”.
Argomento che evidentemente deve toccare molte persone nel partito degli onesti e dintorni, per cui scuotere gli scheletri nell’armadio come un cobra, è un efficace richiamo all’ordine. Certo non si può dire che le priorità dell’uomo non siano chiare. Prima Papi, poi Papa, poi il Papa: il paese può pure marcire, ma non gli mancherà da parte di tutti l’estrema finzione, .