Vaso campaniforme
Apre, al Museo Diocesano di Brescia, una mostra dedicata all'Età del Rame: la Pianura Padana e le Alpi al tempo di Otzi. Sarà visitabile fino al 15 maggio 2013.All'interno della mostra sarà possibile vedere l'equipaggiamento che l'Uomo di Similaun portava con sé e le ricostruzioni della sua fisionomia e del suo stato di salute. Oltre a questo sarà possibile apprendere qualcosa della vita dell'uomo durante l'Età del Rame (Eneolitico, 3400-2200 a.C.), quando si sviluppò la metallurgia con la lavorazione del rame spesso fuso in lega con l'arsenico, quando si inventò l'aggiogamento degli animali, l'aratro, la ruota, il carro.
In mostra anche la ceramica, presente nel Bresciano con la cultura del Vaso Campaniforme (2500-2200 a.C.), che si esprime in vasi a campana con decorazione a pettine. Diffuse le sculture provenienti dalla Penisola Iberica e dalle steppe sul Mar Nero: statue-menhir, stele a forma umana ed anche incisioni rupestri. Le stele di Aosta e di Sion (capitale del cantone Vallese, in Svizzera) e le statue-stele del Trentino raffigurano personaggi maschili (riconoscibili dalle armi) e personaggi femminili (recanti gioielli ed abiti elaborati.
A questo periodo risalgono i noti massi decorati della Val Camonica e della Valtellina, con incisioni di armi e dischi solari come indicatori di personaggi maschili; mantelline e pendagli a spirale simboli del femminile.
L'Uomo di Similaun fu casualmente ritrovato da due escursionisti tedeschi che si erano persi. I resti di Oetzi erano in eccezionale stato di conservazione, aveva capelli ed occhi castani ed il suo sangue apparteneva al gruppo zero. Sul corpo erano presenti 57 tatuaggi, tra i più antichi conosciuti, ottenuti da minuscole incisioni coperte con carbone vegetale. Aveva 45-50 anni e gli studiosi hanno scoperto che era intollerante al lattosio, aveva il colesterolo alto, l'arteriosclerosi, la predisposizione all'infarto. Recava tracce di rame e arsenico tra i capelli e nei polmoni. Fu ucciso da una freccia di selce conficcata nella spalla sinistra, probabilmente si trattò di un agguato.
Oetzi recava con sé un ombrello a graticcio, indossava un perizoma, la sopravveste e dei gambali di pelle di capra. Le scarpe avevano la suola di pelle di orso, con il pelo nell'interno. L'uomo era armato di un pugnale in lama di selce in un fodero di corda, arco, faretra contenente 14 frecce ed una lama trapezoidale.