22 NOVEMBRE – Vincere e convincere oppure meglio il massimo risultato anche se a scapito del bel gioco? Da sempre credo che questo tema rappresenti uno degli eterni dilemmi del nostro calcio, senza che a mio avviso sia mai stato possibile trovare una risposta in grado di mettere tutti più o meno d’accordo… L’ Hellas di questa stagione ha spesso portato a casa il risultato pieno (9 vittorie su 15 partite) ma non sempre i tre punti sono stati accompagnati da un gioco convincente. Non intendo certo mettere in discussione quanto sinora ottenuto – 7 punti in più della scorsa stagione e secondo posto in compagnia del Livorno a sole 3 lunghezze dalla capolista Sassuolo – ma ritenendo i gialloblù un organico di categoria superiore per il campionato cadetto, sono convinto che la squadra non abbia ancora dimostrato tutto il suo vero valore.
In questo scorcio di stagione, escludendo le partite con Spezia e Vicenza, gli uomini di Mandorlini sono sempre andati in vantaggio per primi e quindi le rimonte subite – vedi Modena, Novara, Crotone e da ultimo Cesena – sono sicuramente lo specchio di una squadra che deve ancora mettere in mostra quella giusta dose di cattiveria agonistica necessaria per chiudere certe partite.
Tutto questo, tuttavia non può e non deve essere visto come una critica ma come stimolo per migliorare e migliorarsi. Non si può pensare di vincere tutte le partite e in un campionato equilibrato e lungo come quello di serie B è importante trovare prima di tutto una solida continuità di risultati – e sotto questo aspetto direi che i gialloblù di Mandorlini sono assolutamente in linea con le aspettative di inizio stagione . Il bel gioco, almeno per quanto ci riguarda, ne sarà una logica conseguenza.
Mimmo Maietta
Già allo stadio al termine del match e poi nei giorni a seguire ho sentito critiche secondo me ingenerose nei confronti di Maietta e compagni. La storia ci insegna che spesso e volentieri non si raccoglie ciò che si semina e soprattutto che altrettanto spesso il risultato non è una semplice conseguenza del gioco espresso o della superiorità evidenziata ma è soprattutto legato anche agli episodi .
Non facciamo drammi, abbiamo solo fatto un pareggio casalingo e chissà quante altre volte potrà magari ancora accadere. Non dimentichiamo però l’unica sconfitta subita sino ad ora (Padova) e che soprattutto che il Bentegodi non viene espugnato dall’ottobre dello scorso anno (1-3 con il Torino)
Per concludere abbiate fiducia in questa squadra e nel suo allenatore, perché da qui in avanti possiamo solo che migliorare… Teniamoci stretta intanto la continuità nei risultati perché è troppo importante raggiungere quell’obiettivo che tutti desiderano ma che nessuno vuole per scaramanzia nominare. E forse una prima risposta al nostro dilemma ce la siamo già data…..
Enrico Brigi