Magazine Diario personale
Eccomi come ad ogni fine settimana affrontare il dilemma dei tacchi. Sì, perchè per me il problema dei tacchi durante la settimana non si pone proprio. Salvo casi eccezionali (come qualche evento importante in ufficio o un improvviso picco di autostima) tacchi bassi e andare. Il fine settimana invece la mia coscienza di donna trentenne mi insinua nella mente il tarlo dei tacchi. Ma i tacchi sono scomodi, fanno male alla schiena, fanno venire dei brutti piedi e soprattutto d'estate li fanno gonfiare. Non sopporto quando alla sera mi tolgo i sandali e mi rimane il segno del cinturino impresso sulla carne come la corona del prosciutto di Parma! E' un po' come il dilemma delle mutande di Bridget Jones: basse e comoda o insalsicciata ma con qualche cm in più? Che poi alla fine non credo sia solo una questione di cm. E' che il tracco è diventato un simolo: tutte le donne importanti portano i tacchi. Ve la immaginate Condoleezza Rice in paperine? Il tacco è diventato un simbolo di potere. E se non porti i tacchi sei tu la prima a non credere in te stessa. Questo almeno è quello che cercano di propinarci. Io invece sono convinta del contrario. Una donna sicura di sè non ha bisogno dei tacchi. Dopo tutto chi ci ama è abituato (o si abituerà) a vederci girare per casa senza tacchi!