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L'Etna oblige: Tenuta di Fessina al Vinitaly 2010. L'intervista a Federico Curtaz su Cronache di gusto

Da Silviamaestrelli
L'Etna oblige: Tenuta di Fessina al Vinitaly 2010. L'intervista a Federico Curtaz su Cronache di gusto
Tutto ciò che la natura ha di grande,
tutto ciò che ha di piacevole,
tutto ciò che ha di terribile
si può paragonare all' Etna
e l'Etna non si può paragonare a nulla.

D. Vivand Denon
- Voyage en Sicile -
Primi ricordi dal Vinitaly, edizione 2010. In degustazione allo stand A11 del Padiglione della Sicilia, sino a lunedì 12 aprile, tutta la linea di produzione della Tenuta di Fessina e Villa Petriolo...
Grazie infinite a tutti gli amici che sono passati a trovarci!
L'Etna oblige: Tenuta di Fessina al Vinitaly 2010. L'intervista a Federico Curtaz su Cronache di gusto
E, durante il Vinitaly, troverete in distribuzione il supplemento al n. 160 di Cronache di gusto su cui compare l'intervista della giornalista Laura Di Trapani a Federico Curtaz.
"Nato in Val d'Aosta, gira l'Italia in lungo e largo, ma scommette sull'Etna. Federico Curtaz, proprietario assieme a Silvia Maestrelli di Tenuta di Fessina, quindici anni trascorsi in Gaja, poi una società di consulenza, oggi lavora in proprio girando per i suoli di tutta Italia e contribuendo alla nascita di grandi vini".
(...)
"Ed infine la Sicilia, il fascino.
Non posso spendere due parole per spiegare la Sicilia perché è una terra speciale. Il mio rapporto con questa regione è cambiato nel tempo e oggi posso dire di non venire qui solo per il vino, sarebbe riduttivo. La Sicilia è molto di più, è un luogo in cui la natura si avverte molto, esattamente come nei paesi dell'emisfero australe. La luce e la qualità del terreno sono superiori. Qui si avverte una forza primordiale che ti attira a sé, ed è per questo che è stata terra di conquiste e stratificazioni di civiltà. La Sicilia è il fascino a cui non resisto. E' la profondità e la diversità sul volto di chi vi è nato, è qualcosa di superiore. Inoltre, è un continente a sé, perché c'è molta differenza tra un suolo e un altro. Ecco spiegato come mai ho investito in prima persona sull'Etna, perché credo molto nel successo di questa terra".


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