In Europa, secondo il parere del noto economista Roubini sia la Germania che la BCE non stanno portando avanti delle politiche coerenti per il ripristino di una crescita sostenuta e consistente, nella zona periferica della moneta unica. Per evitare una recessione persistente e distruttiva dell'eurozona, le riforme fiscali e strutturali imposte dal vincolo, dovrebbero essere accompagnate anche da politiche adeguate, onde ripristinare la
crescita e prevenire una dinamica viziosa del debito. La Banca Centrale Europea dovrebbe allentare la politica monetaria al fine di indebolire il valore dell'euro e favorire la crescita dei paesi periferici. La Germania inoltre dovrebbe temporaneamente tagliare le tasse piuttosto (come è previsto) che aumentarle, al fine di incrementare il reddito disponibile e stimolare la domanda tedesca per prodotti e i servizi della zona periferica. La politica monetaria così stretta della BCE e le minacciate manovre fiscali della Germania, mettono in crisi i paesi periferici, che in questo modo sono destinati verso un adeguamento deflazionistico distruttivo, con pericolo di recessione, d'insolvenza e di eventuali inadempienze con velate possibilità anche di uscire dall'euro. Certo il pessimismo dell'economista (come ha dimostrano in passato) è conosciuto ed apprezzato, però credo che non tutto sia così catastrofico, almeno lo spero.