Il debito cresce a ritmi superiori a quello degli anni passati, la spesa corrente aumenta invece di contrarsi, la decrescita del Pil è inarrestabile, Il deficit strutturale italiano non è in linea con il patto di Stabilità e di crescita.
L’Italia, si trova in condizioni peggiori degli altri paesi, secondo il comunicato dell’Eurogruppo, da qui la richiesta di una manovra di 0,4 punti di Pil, pari a 6 miliardi di euro circa, per il 2015. A questo risponde Pier Carlo Padoan ministro dell’Economia cercando di essere rassicurante: non si farà alcuna manovra sui conti pubblici. Si tratta di una remota speranza.
La pubblicazione dei dati Istat è una ulteriore conferma del peggioramento dell’andamento dei dati industriali che indicano un nuovo calo. Se il Pil cade in misura maggiore violeremo il parametro fondamentale previsto dai Trattati e si aprirà un procedimento d’infrazione nei confronti del nostro paese, salvo appunto una correzione dei conti.
La Corte Costituzionale tedesca ha messo in dubbio le Omt (Outright monetary transations) inventate dalla Bce per placare lo spread, vale a dire impedire che le forti tensioni sul mercato dei titoli di stato possano portare ad innalzamenti eccessivi dei tassi di interessi che a loro volta impediscono alle banche ed alle imprese il finanziamento a condizioni economicamente sostenibili con accentuazione della spirale recessiva.
Ma ecco che sta per arrivare in soccorso il Quantitative easing ovvero il salvataggio da parte della Bce nei confronti delle banche quando non prestano più denaro alle famiglie o alle imprese. L’acquisto di bond statali da parte della Bce, potrebbe riequilibrare per il momento la situazione; ma sono le decisioni della Germania a contare.Questa come paese leader dovrebbe accettare investimenti comuni oppure ci si dovrà muovere verso una terra incognita. Una situazione segnata dalla massima precarietà ed incertezza, in una direzione che non ci prospetta niente di buono se non con interventi tampone destinati a riempire le mille falle di un sistema europeo che tende sempre più a implodere
Nel frattempo si è declassato ancora il debito pubblico italiano a BBB- ad un passo dalla spazzatura che può far scattare le vendite dei titoli del debito sovrano, nonostante il ministro dell’Economia Padoan continui a dichiarare che il debito pubblico è tra i più sostenibili.
Alla resurrezione dell’economia Usa contribuisce il boom dello shale gas che ha consentito una industrializzazione rapida, favorita da un altrettanto rapido minor costo dell’energia e dal sorgere di nuove imprese, di cui fanno parte un discreto numero di multinazionali tedesche in fuga dalla Germania ossessionata solo dal pareggio di bilancio.
A spingere la crescita Usa sono stati i consumi aiutati dal ribasso dei prezzi petroliferi che hanno coinvolto i bilanci familiari e gli investimenti. Le previsioni per il futuro sono ancora di crescita, per il 2015 intorno al 3%