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Lontano da questo blog, ho avuto un po' di vicessitudini ultimamente. Una tra queste, aver provato a svenire...O meglio la sensazione che precede lo svenimento, perché il suo momento non è assimilabile, non è "rinvenibile" (nella memoria). Trattasi di uno svenimento-choc, non graduale, nessun appannamento della vista...uno svenimento che opera un taglio ellittico di montaggio, ZAC! Scena successiva. Ed è sempre meglio svenire in gruppo, non da solo, perché la gente ti consola, ti salva.Ed è un piacere poi essere riconosciuto dall'autista del bus sul quale sei svenuto, un paio settimane dopo...sali pieno di pensieri, lui mentre chiude le porte, ti dice: "Buongiorno, come sta?" E' commovente quest'atmosfera da paese in una metropoli. Oggi è toccato a un'altra ragazza, una ragazza russa, un calo di pressione in metropolitana, una leggera caduta le ha fatto battere il ginocchio. Si è ripresa, nessuno ha chiamato il 118 però...Due vecchiette l'hanno accompagnata in un bar. Avrà preso un caffé, dell'acqua e zucchero, sarà andata al lavoro come sempre. Insomma, nessun evento. Questo scossone non le ho procurato un'avventura.Andare al lavoro...insomma meglio andare all'ospedale che al lavoro. No 118 no party.