L’EVENTO: La Rivolta di Atlante, Ore 21 – FK su LA7 alle Invasioni Barbariche

Creato il 24 febbraio 2012 da Andl @scenaripolitici
L’Evento: Oggi alle 21 La Rivolta di Atlante sarà mainstream. Parteciperò come ospite in studio alla trasmissione di La7  le Invasioni Barbariche condotto da Daria Bignardi. Mi è stato chiesto di spiegare in televisione, per quali motivi  è illogico, è sbagliato e  immorale, continuare a produrre ricchezza in questo paese.  Non prendete impegni per questa serata. E che la Rivolta cominci. fk _____________________________ Articolo Originale del 23 Febbraio 2012, La Rivolta di Atlante.
Non esiste una sola ragione per produrre ricchezza in questo paese, è illogico, è sbagliato, è immorale.  Dobbiamo ribellarci nell’unico modo civile che ci è rimasto. Dobbiamo usare l’arma che nessuno Stato  potrà mai togliere all’individuo. Smettere di credere, smettere di produrre, smettere di dare il meglio di noi per questa banda di parassiti. Mi rivolgo ai giovani e a chi ancora non ha messo radici in Italia: votate con i piedi. Andatevene da questo paese e fatene meta per le vacanze. Non fatevi ingannare dal patriottismo peloso di chi vi vuole qui senza futuro, a pagare come schiavi un debito che non avete fatto. Dovete costringere con la forza i vostri padri a sedersi con VOI allo stesso tavolo e ad accettare oggi, anche loro, le stesse condizioni a cui vi hanno costretto.  Le leggi criminali dello Stato Italiano vi obbligano a pagare  i LORO “diritti acquisti”, siete precari, siete costretti ad aprire una partita IVA per lavorare come dipendenti, avete paghe da fame. Se ancora vi rimane un briciolo di rispetto per voi stessi, rifiutatevi, andatevene.  Siete giovani! Avete la freschezza mentale e fisica per farvi una nuova vita lontano dall’inferno che questi parassiti con il pannolone vi hanno cucinato. E’  un atto immorale rimanere qui per essere schiavi.  E’ immorale per il rispetto che ciascuno deve avere per sé stesso. Dove è la moralità nel lasciare che lo stato vi porti via il 70% del frutto del vostro lavoro e del vostro ingegno? Dove è la moralità nell’accettare di pagare i privilegi che i vostri padri si sono assegnati quando a voi viene riservato tutt’altro trattamento?  E’ immorale per il rispetto che ciascuno deve avere per la propria famiglia. Davvero credete che le tasse e la pletora di regolamenti che vi hanno imposto torneranno utili ai vostri cari quando la crisi si farà più forte? Non è così. E allora, tonerà utile, anche per i vostri cari, la ricchezza che sarete riusciti ad accumulare fuori dello Stato Italiano. E’ immorale per l’Italia. Lavorare e pagare qui, significa permettere ai parassiti di sopravvivere e continuare distruggere il buono che ci rimane come nazione. Ogni giorno il nostro tessuto produttivo chiude o si sposta in nazioni dove è ancora possibile fare impresa. Non è per il  malanimo o la furbizia degli imprenditori italiani, pensate sia  semplice liquidare tutto e  licenziare (spesso amici di famiglia) per riaprire da un’altra parte? No, non lo è, è una scelta obbligata. Accade che, ad un certo punto, non è più possibile lavorare 15 ore al giorno, sabato e domenica compresi, competere nel mercato e lottare contro la burocrazia italiana, riuscire ancora a fare un utile e poi vederselo espropriato dallo Stato. Fermate questa follia, non partecipate più a questo scempio. Mi rivolgo a chi, come me, ha messo radici in Italia o non vuole andarsene: smettiamo di lavorare come sappiamo, smettiamo di dare tutto di noi stessi, smettiamo di sacrificare tempo per produrre più dello stretto indispensabile. Consumiamo il meno possibile e teniamo i nostri capitali fuori da questo paese. Vale anche per noi, a produrre, consumare e investire in Italia ci sarà sempre tempo. Torneremo a  farlo quando sarà giusto PER NOI, quando saremo messi nelle condizioni di contribuire ad una società che non ci ruba più il futuro. Torneremo a farlo quando il frutto del nostro maggiore impegno tornerà ad essere nella nostra disponibilità. Vi faccio una domanda: ha senso spaccarsi la schiena e vederne il guadagno rapinato quasi del tutto dallo Stato? No non lo ha, è illogico, sbagliato e una volta di più,immorale. Non esiste alcun futuro per uno Stato che si arroga il diritto di spendere più del 40% di quanto producono i propri cittadini. l’Italia spende il 52% del suo PIL, Mario Monti è solo l’ultima incarnazione del sistema di potere vigliacco, cialtrone e inetto che ci ha portato in questa situazione: dal Blog di Antonio Martino (verso la bancarotta):
……I nostri problemi non sono la patologia accidentale di un sistema di trasferimenti sano ma l’esito fisiologico, prevedibile e previsto, di un sistema sbagliato. Pensare che si possa crescere quando lo Stato e le altre amministrazioni pubbliche assorbono oltre il 51% del reddito nazionale è semplicemente donchisciottesco e del tutto irrealistico. Mai nessun paese al mondo ha avuto uno sviluppo sostenuto quando la spesa pubblica supera il 40% del reddito nazionale. La Svizzera è quasi priva di risorse naturali, non ha una popolazione omogenea, avendo lingue nazionali, religioni ed etnie diverse, eppure è il paese più ricco in Europa. Perché?
E’ l’unico paese europeo nel quale la spesa pubblica non supera il 35% del pil e ha un federalismo cantonale vero, non l’orrendo scimmiottamento che ne abbiamo perpetrato in Italia, dove vengono considerati enti locali la Lombardia e la Sicilia, rispettivamente con 9,5 e 5 milioni di abitanti. La Confederazione Elvetica, con sette milioni di abitanti, ha ben ventisei canoni autonomi. Quello è vero federalismo, il nostro non lo è……..

Ci sono dodici punti di PIL di troppo che vengono intermediati dallo Stato. Sono 200 miliardi di euro che vanno lasciati nella disponibilità di imprese e cittadini italiani per tornare ad essere un paese in cui vale la pena di vivere. 50 miliardi servono per arrivare al pareggio di biliancio, 150 devono essere utilizzati per un taglio feroce alla pressione fiscale. Fatto questo, l’economia e la società italiana smetteranno di regredire e torneranno a crescere. Il debito pubblico non sarà più un problema. Non fatevi incantare, anche questo governo ha agito sulla leva fiscale, non sulla spesa. Mario Monti e il suo governo di “tecnici”  non sono stati eletti  e appartengono interamente  al 4% più ricco e privilegiato (avete presente Martone?) della società. Sarebbero costoro la nostra “unica” speranza? 

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