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L’evoluzione dell’uomo tra follia e globalizzazione

Creato il 05 agosto 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
imagedi Luigi Bisignani. Umanizzare, educare, conoscere, scoprire: Pietro Bondanini per quasi quarant’anni ha gestito risorse umane in uno dei più grandi gruppi industriali del Paese ed ora mette a frutto la sua lunga esperienza con una serie di ragionamenti in un bel saggio dal titolo «Oltre il tempo» (Ti Pubblica editore, pagine 198 euro 18) che si sta facendo strada nelle classifiche on line.

Partendo dalle grandi scoperte geografiche, ma non solo, l’autore afferma che i cicli storici sono un susseguirsi di fatti e avvenimenti che vengono però mutati e controllati dalla volontà umana. Due paradigmi esemplari: la nascita di Cristo e la scoperta dell’America. Alla forza d’impulso generatrice dello sviluppo e delle consapevolezze si contrappone, anche in questo nostro tempo, la miope follia umana che ostacola il processo di cambiamento che tutti auspicano. Alla concezione della ciclicità storica greca, fa da sfondo la linearità cristiana, per superare l’immutabile ripetersi della folle esistenza umana. Ma il valico a queste follie qual è? Sant’Agostino, che visse il crollo dell’Impero Romano, lo individuò nel libero arbitrio. La volontà per cui un individuo sceglie di volere ciò che rifiuta e rifiuta ciò che desidera.

Oggi Pietro Bondanini, come tutti noi, è circondato da crolli politici, sociali, etici e morali, pertanto per lui: la deviazione, si supera quando si giunge non a scegliere di non potere compiere un atto contrario al canone etico ma, e quando, si opta coscientemente di non «volerlo» compiere. Quindi non «scelta» ma «consapevolezza» di valori universali. Più semplicemente quando alla passione incontrollabile di sentimenti e di emozioni, anche di carattere religioso, subentra, il senso della rettitudine, dell’etica. Solo così la storia non vivrà di uomini, ma di se stessa; con buona pace della tanto decantata globalizzazione che porta a combatterci e ad isolarci in società che solo in superficie sono simili.

Cortesia dell’autore del pezzo e dell’amministratore delegato del quotidiano IL TEMPO


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