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L’ex-Cinquestelle De Pin: «Sì alla fiducia. Altri non lo fanno per paura»

Creato il 03 ottobre 2013 da Tafanus

La senatrice Paola De Pin, transfuga del M5S, dice sì al governo Letta e denuncia di aver ricevuto minacce durante la sua permanenza nel Movimento (Fonte: Europa)

L'ex-Cinquestelle De Pin: «Sì alla fiducia. Altri non lo fanno per paura»

Mentre Silvio Berlusconi annuncia il voto favorevole alla fiducia al governo Letta in sala Garibaldi al senato esplode una fragorosa risata generale. I Cinquestelle presenti si lasciano sfuggire un commento acido: «Ora la De Pin voterà la fiducia con Berlusconi»...

Lei, senatrice transfuga, ha annunciato che voterà con gli altri quattro transfughi del Movimento per il sì e ora si trova nella situazione poco invidiabile di seguire il cavaliere nel sostegno all’esecutivo guidato da Letta.
E dire che aveva iniziato la giornata togliendosi un peso dalla coscienza. «Pur mantenendo le mie riserve sull’attuale governo mi vedo costretta a dare la fiducia. Andare per la quarta volta al voto con l’attuale sistema sarebbe una irresponsabilità senza precedenti» aveva detto in aula durante le dichiarazioni di voto.
Intanto dai banchi dei suoi ex colleghi erano cominciati a piovere insulti ma lei, tremante, è andata fino in fondo. «Più che salire sui tetti e insultare non hanno saputo fare». I suoi ex compagni di viaggio schiumano di rabbia e lei vibra il fendente al capo, ai vertici: «Con la scusa della fedeltà a un pezzo di carta hanno tradito gli elettori che chiedevano un cambiamento». Alla fine del suo intervento c’era stato un parapiglia scatenato dal collega Castaldi che aveva lasciato il posto per urlarle contro il suo sdegno: «Non esci di qui – le ha gridato – ti devi dimettere». Lei esplode a piangere.
Ero concentratissima. Avevo in mente questo discorso da tanto tempo. Ho visto solo alla fine Castaldi che si avvicinava per urlarmi: «Vattene a casa».
Qualcuno ha parlato di minacce di morte.
No, nessuna minaccia di morte in aula. non ho neanche visto i miei colleghi. Io ho visto solo lui.
Vecchie ruggini?
Mai avuto problemi con lui in passato.
Eppure, senatrice, lei di problemi in passato ne ha avuti con la sua base.
È vero. Non ne ho mai parlato e oggi ho “sbroccato”.
Perché non l’ha mai fatto?
Per paura. Come succede a molti nel Movimento.
Vuole parlarne ora?
Ho ricevuto email di insulti, telefonate. Io non sono un politico navigato. Temo anche per la mia famiglia.
Email anonime?
No no, anzi, si firmano.
Da parte di chi?
Arrivano dai ragazzi del meet up. Mi scrivono: «Verremo sotto casa»
Da quando ha lasciato il gruppo?
No, da prima.
E non ha mai pensato di denunciare la cosa?
No. Per ora ho solo querelato Borrelli (di questo si era già parlato nei mesi scorsi ndr), un ex consigliere di Treviso del M5s. Ma non so come andrà a finire perché non ho registrato le telefonate. Mi diceva di allinearmi o mi avrebbe preso a calci.
E ora che farà?
Ora appoggerò il governo.
Pensa che altri del M5S lo faranno in futuro?
No, hanno troppa paura.

P.S.: Questa storia vi ricorda qualcosa o qualcuno? Magari ai più datati lettori del Tafanus si... Per esempio all'epoca della raccolta di firme di Grillo per l'inguardabile "legge di iniziativa popolare", quando il Tafanus aveva denunciato la balla della raccolta di 2100 firme a Carate Brianza, ad un "tavolino" mai esistito...

La storia l'avevo raccontata sul vecchio "Tafanus", su piattaforma kataweb rasa al suolo dalla mattina alla sera.  Ed era la storia di coglioni grillini del locale meetup (costituito TRE GIORNI DOPO la mitica raccolta di firme su tavolini inesistenti). Le emails più gentili che ho ricevuto contenevano minacce di stampo mafioso, tipo "sappiamo dove abiti, sappiamo a che ora esce di casa tua figlia per andare e lavorare"...

Tafanus


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