Con il primo maggio che si avvicina a grandi passi e la pubblicità ovunque, è inevitabile pensare all’Expo 2015. Non voglio soffermarmi tanto su tematiche che gente più adatta di me ha già affrontato (Corruzione, ritardi eccetera) quanto sul confessare che inizio a essere eccitata alla prospettiva di quanto sta per accadere.
Un po’ ironicamente, parlandone, faccio sempre la battuta del tipo “Speriamo che finiscano i padiglioni per tempo”, perchè tutte le rassicurazioni in tv non bastano a impedirmi di avere visioni degli operai che fanno ciao ciao ai visitatori dall’alto delle impalcature ancora montate, il giorno dell’apertura.
Ad ogni modo, spero di riuscire ad andarci. E’ uno di quegli eventi che se perdi ti resta il rimorso tutta la vita. Si tiene nella mia nazione, abito a mezz’ora di macchina da Milano… diciamocelo, lo sforzo lo posso ben fare. E spero anche che una volta tanto noi italiani facciamo bella figura davanti al mondo, invece di confermare la nostra fama di pressapochisti. Insomma, questa volta dovrebbe essere una competizione da vincere a mani basse. L’argomento di base è il cibo! La cucina italiana è la più buona del mondo! I visitatori dovrebbero tornarsene ai loro Paesi piangendo lacrime di sangue per le delizie che si lasciano alle spalle!
Ormai sento voci incontrollate e pazzesche su quanto ci aspetta laggiù, ma spero ci siano anche un sacco di stand dedicati alle cucine regionali, oltre che mondiali (mi inquieta molto la voce di un esempio di cucina a base di insetti arrostiti) Lo ammetto, sono molto golosa. Alla fiera di Borgonuovo mi ci reco ogni anno per fare scorta di aglio alla pizzaiola. Alla fiera dell’artigianato milanese mi procuro anacardi glassati, rosolio, nduja e tè aromatizzati. Ci sono poi le piccole manifestazioni dove riesco a gustare ciccioli, frittelle, spalla di maiale cotta, schita, eccetera. Sono tutti piatti un po’ passati di moda, ma squisiti. Ehm, lo ammetto, appartengo alla razza che adora i piatti tradizionali. Forse non sono molto carini da vedere, ma buonissimi. Invece mi è capitato di mangiare cibi magnificamente presentati, del tipo legati con erba cipollina, o impiattati in modo che sembassero fiori, pacchetti regalo, eccetera, e sono carinissimi… ma vogliamo mettere?
Conoscendomi, vagherò da uno stand all’altro, portandomi dietro una valigia con le rotelle da stipare di ogni ben di Dio solitamente introvabile nei dintorni. Va bene, forse non sarà il massimo dell’eleganza, ma sicuramente mi divertirò. Per quanto mi riguarda il cibo è sempre la metà del divertimento nell’andare a qualche evento.
Gosh, ma quanto sono golosa? E voi? Amate le fiere gastronomiche quanto me? O siete meno terreni?