La storiella raccontata, con una sfrontatezza e una violenza ideologica degna del peggiore maschio, da Sacconi è lo specchio della decadenza della politica. Un uomo che, per giustificare una legge ingiusta che non esito a definire “porcata”, tira in ballo la violenza sulle donne pretendendo che si rida di questo dovrebbe dimettersi immediatamente dal ruolo che riveste. Non solo, dovrebbe chiedere scusa a tutte le donne e alla società civile.
Ciò che siamo costretti a ingoiare quotidianamente ha il sapore amaro della decadenza e della follia. Si sono raggiunti dei livelli inammissibili per un paese civile. Se guardo la classe dirigente che ci governa vedo uomini incapaci, un padrone che ha alle dipendenze omuncoli che non pensano al bene del paese ma che si accontentano di fare ciò che gli viene chiesto, che non vogliono rinunciare a privilegi, uomini rabbiosi che direbbero e farebbero qualsiasi cosa pur di mantenere il proprio potere, persone che lottano non per le istituzioni ma per i propri privilegi. E donne che non si distinguono dagli uomini dimostrando di non aver compreso il senso della diversità e della libertà dall’ideologia del maschio.
Dover subire le leggi di questi uomini, leggi ingiuste e offensive di cui poi si avvale solo la parte più forte della società (a discapito naturalmente della parte più debole) è umiliante. Ti fa perdere la speranza nel prossimo, nel futuro, nelle istituzioni, nella società.
La società che questi uomini stanno creando è una società classista in cui i potenti e i loro figli continueranno a fare ciò che vogliono mentre “gli altri”, i figli di nessuno, dovranno accontentarsi di niente.
Sacconi oggi ha offeso le donne, ha detto che la violenza sessuale è voluta dalle donne, che i maschi possono fare ciò che vogliono e questo è inammissibile per chiunque. Ancora più grave è se a dire certe cose è un rappresentante delle istituzioni, uno che dovrebbe dare il buon esempio.
Dopo tutti questi anni di volgarità gratuite, di battute idiote, di cattiva politica, di tangenti e corruzione, mi sembra che il cattivo esempio dato da questi uomini sia diventato la quotidianità.
Ci si sente quasi sciocchi a continuare ad avere degli ideali, dei sogni, delle speranze.
Purtroppo non ho visto la giusta indignazione dopo l’orribile gaffe di Sacconi così come non ci fu quando Berlusconi, giusto per citarne una, raccontò la barzelletta del malato di HIV.
È come se il virus della volgarità e dell’ignoranza fosse penetrato a fondo nel tessuto sociale, come se ci fossero ancora maschi in grado di riconoscersi in questa gente di potere, come se l’offesa a tutto ciò che è “diverso” fosse una cosa normale.
Credo che occorrerebbe azzerare tutto. Ci vorrebbe una pausa di riflessione. Prima o poi Berlusconi smetterà di essere il padrone di tutto, diventerà un brutto sogno, una storia triste da raccontare ai posteri.
Il vero problema è che Berlusconi è solo la parte illuminata della luna.
Dietro di lui c’è l’oscurità e ho paura che in quel buio striscino molte persone.
Marino Buzzi
Magazine Opinioni
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