Magazine Medicina

L’ignoranza si fa carne

Creato il 05 settembre 2012 da Controstilefashion

testo nunzia chiariello
Dallo svezzamento, false credenze, promozioni interessate e ingenua ignoranza di chi ci ha allevato, ci hanno fatto crescere  nella convinzione che mangiare carne equivalga a mangiare naturale e che questa  renda il nostro organismo forte e sano. Questo perché fino agli anni '50 la carne è stata considerata un'ottima fonte di proteine, in quanto contenente tutti e otto gli amminoacidi "essenziali".
Niente di più limitante.

L’ignoranza si fa carne
Le piante, infatti, sono in grado di sintetizzare gli amminoacidi, a partire dall'aria, dalla terra e dall'acqua; gli animali, invece, dipendono dalle piante per le proteine, o mangiandole direttamente o indirettamente attraverso la carne di altri animali che le hanno a loro volta mangiate e metabolizzate. Non esistono quindi amminoacidi nella carne che non siano derivati dalle piante.
Legumi come i fagioli, la soia, le lenticchie e i ceci contengono in proporzione addirittura più proteine di una bistecca.
Ora sta all’uomo scegliere se assumere le proteine direttamente dalle piante oppure indirettamente dalla carne macellata e con costi in salute molto elevati.
Nel 2005 è stato pubblicato The China Study, lo studio più completo sulla dieta, le abitudini alimentari e le malattie che sia mai stato realizzato nel campo della ricerca biomedica, scritto dal dottor Colin Campbell. Il libro, basato sui risultati del Progetto Cina (uno studio epidemiologico durato 27 anni), dimostra come l’ assunzione di proteine animali sia correlata all’ aumento di colesterolo nel sangue predisponendo così l’organismo a cancro, diabete, malattie cardiovascolari e malattie autoimmuni, tipiche delle popolazioni occidentali. Campbell conclude asserendo che più è bassa la percentuale di cibi animali consumati, maggiori sono i vantaggi per la salute.
Nel suo libro Campbell sostiene inoltre che oggi vi sia una grande confusione sulle nozioni nutrizionali, prodotta da lobby influenti, istituzioni governative e studiosi irresponsabili.
Come dargli torto, infondo sappiamo che in questo mondo “fa bene” tutto ciò che “fa reddito”, o no?
Bisogna sapere che quando un animale viene macellato, le sostanze di scarto che normalmente sarebbero eliminate dal flusso sanguigno rimangono nella carne in via di putrefazione. Il dottor Owen S. Parrett, nella sua pubblicazione "Perché io non mangio carne", osserva che quando si fa bollire la carne di manzo, i rifiuti appaiono sulla superficie nella forma di un estratto solubile, che all'analisi chimica risulta molto simile all'urina. Questo perché la carne che l'uomo ingerisce altro non è che un pezzo di cadavere in putrefazione, che porta con sé rifiuti tossici e altre impurità altamente pericolose che il nostro organismo fa fatica a smaltire.
Ancor peggio accade durante la cottura al forno, in padella o al grill. I tessuti animali a contatto con le alte temperature sprigionano sostanze chimiche dette “amine eterocicliche”, che si formano durante il rosolarsi della carne e che aumentano il rischio di cancro del colon, mammella, prostata e pancreas.
Ovviamente la soluzione non è mangiare carne cruda, carica di batteri infettivi tipo la salmonella, ma eliminarla del tutto.
Negli allevamenti intensivi, la carne è ulteriormente caricata di additivi chimici: DDT, arsenico (usato come stimolante della crescita), solfato di sodio (che conferisce alla carne il colore rosso) e il DES, un ormone sintetico cancerogeno. Un kg scarso di carne alla griglia contiene la stessa quantità di benzopirene di 600 sigarette! Numerosi prodotti chimici potenzialmente dannosi, dunque, vengono aggiunti alla carne, senza che i consumatori lo sappiano. Gli animali sono tenuti in vita e ingrassati con la continua somministrazione di tranquillanti, ormoni, antibiotici e altre 2.700 droghe e sebbene queste droghe continuino a essere presenti nella loro carne quando voi la mangiate, la legge non richiede che esse vengano denunciate sulla confezione. Anche la macellazione violenta determina nella carne la formazione di altri veleni naturali altrettanto forti. Questi veleni, uniti agli stimolanti e alle sostanze nocive rimaste nel sangue dell'animale (come l'acido urico), contaminano ulteriormente la carne destinata ai consumatori.
Molti biologi e fisiologi sono d'accordo, inoltre, nell'affermare che l'uomo non è fisiologicamente adatto per mangiare carne; il lungo e contorto intestino e la scarsa quantità di acido idrocloridrico non consentono di eliminare velocemente le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della carne che a lungo andare deteriorano il nostro organismo.
Questo è solo un fugace assaggio di ciò che ognuno di noi dovrebbe sapere per la propria incolumità. In Italia, personalità di spicco come  Umberto Veronesi e Margherita Hack  promuovono da sempre una dieta vegetariana per motivi che non si limitano a quelli salutistici ma implicano, inoltre, temi etici e ambientali.
L’unica libertà ancora in nostro possesso è “la scelta”. Impariamo a farlo tramite la conoscenza.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :