...a giudicare da certi particolari come una staccionata bianca e una tribuna d'un rosso delicato siamo in un campo di corse la testa buttata indietro guardiamo immagino dritto davanti a noi immobilità di statua a parte che dondolano nella mano che mi resta libera ossia la sinistra un oggetto indefinibile e quindi nella destra di lei l'estremità di un corto giunzaglio che arriva a un cane terrier color cenere di grossa taglia seduto di sghimbescio testa bassa immobilità di queste mani e delle braccia corrispondenti si tratta di sapere perché un guinzaglio in quest'immensità di verde e apparizione a poco a poco di macchie grigie e bianche non ci metto molto a dire che sono agnelli in mezzo alle loro madri non so da dove tiro fuori queste storie di animali le tiro fuori punto e basta quando sono in vena so dire il nome di quattro o cinque cani di razze completamente diverse li vedo non sforziamoci di capire soprattutto sullo sfondo del paesaggio a una distanza di quattro o cinque miglia a lume di naso la massa azzurrognola d'una lunga montagna di altezza modesta con le teste ne oltrepassiamo la cima come mossi da un unico e identico impulso o se si vuole da due sincronizzati ci lasciamo la mano e facciamo un mezzo giro io a destra lei a sinistra lei trasferisce il guinzaglio nella mano sinistra e io nel medesimo istante nella destra l'oggetto ora un pacchettino biancastro a forma di mattone dei sandwich molto probabilmente tanto per poter unire di nuovo le mani è quel che facciamo le braccia dondolano il cane non s'è mosso ho l'assurda impressione che guardiamo me tiro dentro la lingua chiudo la bocca e faccio un sorriso vista di faccia la ragazza sembra meno brutta non è lei che m'interessa io scialbi capelli a spazzola faccione rubizzo con foruncoli pancia straripante bottega aperta gambe storte che paiono stecchi allargate per maggior stabilità molli ai ginocchi piedi divaricati centotrentacinque gradi minimo mezzo sorriso beato verso l'orizzonte posteriore figura della vita che si leva tweed verde stivaletti gialli primula o qualcosa del genere all'occhiello ancora un mezzo giro verso l'interno cioè in modo da ritrovarci in un attimo in capo a novanta gradi non culo a culo ma faccia a faccia spostamenti ricongiungimento delle mani dondolio delle braccia immobilità del cane... Samuel Beckett, L'immagine, traduzione dal francese di Chiara Agostini, Leggere, Mensile per i libri, n° 7, dicembre 1988 - gennaio 1989.