L'impalpabile leggerezza dell' essere

Da Teoderica

È per l'erotismo come per la danza: uno dei partner s'incarica sempre di condurre l'altro. Milan Kundera, L'immortalità, 1990  Sempre leggendo la Terza Pagina del solito quotidiano, sobbalzo sulla sedia, che stupido aforisma, inizialmente pensavo fosse dello stesso giornalista, poi quando ho letto l'autore, ho capito tutto, Milan Kundera non ha mai capito niente dell'amore, nella sua vita evidentemente ha conosciuto solo il sesso. "L'insostenibile leggerezza dell'essere" è là abbandonato nella mia biblioteca, era stato acquistato per il promettente titolo, ma è rimasto uno dei pochi libri letti a metà assieme a quello di Gore Vidal. Forse ora  sarei pronta per riprenderlo in mano, il romanticismo degli anni verdi morto e sepolto, ma io ora  che sono diventata disincatata rivoglio l'incanto che avevo e quindi Kundera e il suo nichilismo ossessivo lo butto a mare per amare.
E’ senza dubbio il romanzo più conosciuto e amato dello scrittore boemo. Il luogo in cui le vicende si svolgono è la Praga di fine anni sessanta nel periodo che va tra la cosiddetta Primavera e l’invasione dell’Unione Sovietica.
Tomas è un chirurgo che dedica la sua vita al lavoro e alle donne. Con loro preferisce intrattenere amicizie erotiche, libere e indipendenti piuttosto che creare legami forti, complicati e inevitabilmente soffocanti. Proprio perché conscio della differenza, anche minima, che rende unica ogni donna, ne colleziona una dopo l’altra. Tereza è invece alla ricerca dell’amore, alla ricerca dell’unico uomo con il quale vorrebbe condividere la sua vita. E’ una donna in fuga; fugge dalla famiglia, in particolare dalla madre e dai problemi che fino a quel momento l’hanno assillata. Durante la sua fuga incontra Tomas e tra i due nasce un legame sentimentale molto forte. Lui la accoglie in casa sua come non aveva fatto con nessuna. E’ una donna tenera e indifesa, ma Tomas pur innamorandosene, non rinuncia alle altre donne.
 Parallelamente alla storia di Tomas e Tereza si svolge quella di Sabina e Franz. Lei pittrice in esilio e donna libera, lui professore di Ginevra e legato da un matrimonio infelice. Quando finalmente Franz decide di confessare alla moglie la sua relazione extraconiugale, Sabina lo lascia, oppressa dal peso insopportabile di quell’amore non più clandestino. 
E’ un libro meraviglioso alla cui base vi è un concetto elementare. Ci dice che ogni nostra azione, ogni nostro istante è irripetibile; perché la vita stessa è irripetibile. Ci dice che non siamo preparati ad essa e che non abbiamo seconde possibilità.
 Tutto ciò che scegliamo o consideriamo inizialmente come leggero rivela presto il suo incredibile peso.
Ma Kundera dimentica che a volte ciò che ci pareva pesante con passare del tempo si allegerisce e a volte da qualcosa che sembrava senza via d'uscita sboccia un fiore di inestimabile leggerezza.
Per concludere nella danza ma ancor più nell'erotismo è la fusione, non la guida dell'uno o dell'altro a generare l'armonia.
immagine di Teoderica

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