Tutto bene quindi? A fronte di una consistente diminuzione del consumo di energia elettrica (rispetto alle equivalenti lampadine ad incandescenza) è giusto sottolineare alcuni aspetti negativi molto sottaciuti da chi costruisce e commercializza tali prodotti che possono essere sintetizzati come segue:
- emissioni radiazioni elettromagnetiche a breve distanza
- intossicazione da mercurio
- radiazioni UV
Per quanto riguarda le emissioni di radiazioni elettromagnetiche a breve distanza, le lampadine LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un massimo di un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM sconsiglia l’utilizzo di lampadine LFC ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie
Presenza di mercurio. Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. 1 milligrammo di mercurio contamina fino a 4000 litri d'acqua. In seguito alla rottura di una lampadina i vapori di mercurio si diffondono nell’ambiente e le emissioni possono rimanere elevate per un tempo piuttosto lungo (diverse settimane). Le lampadine che vengono buttate sul rifiuto secco NON riciclabile finiranno per contaminare suolo, acqua ed aria. Le lampadine LFC devono essere gestite come rifiuto speciale, raccolte separatamente e portate nell'eco-centro della propria città.
Emissioni radiazioni UV. Le lampadine LFC senza il doppio guscio protettivo (come il caso di alcune tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV di tipo B e C. E’ ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (insorgenza di tumori) e per gli occhi.
Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce che puo’ provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione.
Cosa fare? Dare più spazio in casa e in ufficio alla luce naturale. Per quanto riguarda la luce artificale.. spazio ai LED.