L’impatto dello Juventus Stadium sul presente (e futuro) della Juventus FC

Creato il 25 marzo 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Dopo l'inaugurazione ufficiale, avvenuta l'8 settembre 2011, la Juventus è la prima (e per ora unica) squadra di Serie A ad essere proprietaria dell'impianto sportivo in cui gioca.  Il J Stadium è stato concepito nella logica dei moderni stadi multifunzionali, capaci cioè di incrementare i ricavi da gare ("matchday revenues") e diversificarli grazie alla capacità di attrarre visitatori e clienti  durante tutti i giorni dell'anno. 

Con questo TBreport abbiamo provato a capire quale sia stato – e quale sarà in futuro - l'impatto del J Stadium sul bilancio della Juventus FC e fino a che punto questo investimento possa essere preso a modello dalle altre squadre italiane per migliorare i propri risultati, affrancarsi progressivamente dai ricavi provenienti dai diritti TV e garantirsi il rispetto della normativa in tema di UEFA Financial Fair Play.

Poiché la valutazione di un investimento è un'operazione assai complessa (anche da un punto di vista della terminologia) e, soprattutto, siccome la filosofia di Tifoso Bilanciato è quella di rendere comprensibile a tutti anche concetti spesso affrontati solo fra addetti ai lavori, prima di lasciarvi ad una breve sintesi del documento (la versione completa è disponibile alla fine di questo post), ci piacerebbe cercare di darvi gli strumenti, semplici, per capire il ragionamento che abbiamo sviluppato. 

Quando gli analisi osservano un piano industriale ci sono molti elementi che vengono presi in considerazione. Ma alla fine, quello preponderante per capire se un'iniziativa è interessante e se vale la pena di investirci dei soldi, è la cosiddetta "produzione di cassa" (detta anche Excess Cash Flow), che vuole dire – in soldoni – quanti soldi mi rimangono ogni anno dopo aver pagato tutte le spese, incluse quelle (rate del mutuo ed interessi) affrontate per realizzazione l'investimento stesso.  

Proviamo a rendere il concetto con un esempio pratico.

Siete un impiegato, con un reddito di 1.500 euro al mese, che unito a quello di vostra moglie vi consente di vivere normalmente. Abitate in una casa in affitto (=Stadio Olimpico), che vi costa 500 Euro al mese. Ogni mese, pagato l'affitto, vitto ed alloggio e la quota di spese per le vacanze, riuscite a mettere da parte 50 Euro: questo è l'Excess Cash Flow.

Un giorno vi propongono di cambiare lavoro. Avrete uno stipendio di 3.000 euro al mese (=aumento del fatturato di J Stadium), vi si prospetta una carriera interessante. Accettate e, approfittando dell'aumento dello stipendio, decidete di comprare una casa più grande (=costruzione J Stadium). Il nuovo incarico vi costringerà ad andare in giacca e cravatta tutti i giorni (mentre ora eravate più sportivi) nonché a adattarvi ad uno stile di vita un po' più caro (=costi di gestione nuove iniziativa J Stadium).

La domanda è: la differenza dello stipendio che percepite (che è tanta!) una volta che sottraete tutte quelle spese che prima non avevate (la differenza fra mutuo ed affitto, il guardaroba nuovo, la vita sociale più cara), vi porterà alla fine del mese a mettere da parte di più o di meno dei 50 euro iniziali?

Ecco, abbiamo provato a darci qualche risposta. Qui trovate la sintesi, mentre nel documento (che potrete come d'uso consultare e scaricare gratuitamente), ci sono tutti i dettagli.

L'impatto sui ricavi e la loro origine

Nel suo primo anno di esercizio (2011/2012) lo stadio ha portato alle Juventus un incremento dei ricavi per 23,5 milioni di Euro, con un risultato netto addizionale di circa 9 milioni di Euro. 

Il grafico rappresenta i principali "effetti" di crescita dei ricavi da gara fra il 2010/2011 e lla media delle stagioni 2011/2012 e 2012/2013, nelle quali i ricavi sono giunti a 35,6 milioni di Euro

Di questo aumento, complessivamente:

  • il 33% della crescita proviene dall’aumento del numero di posti a sedere;
  • il 40% da un maggiore costo medio di abbonamenti e biglietti;
  • il 27% dall’offerta di servizi legati ai corporate e premium seat, venduti a costi superiori rispetto ai posti standard.

Ricavi medi per gara

ricavi medi per la vendita di abbonamenti e biglietti sono raddoppiati, passando da 0,74 milioni di Euro del 2009/2010 fino a 1,45 milioni di Euro del 2012/2013 (+97%).  ​

    L'impatto futuro di J Stadium sul bilancio della Juventus

La realizzazione dello Juventus Stadium ha dato al Club un vantaggio competitivo che le sarebbe stato precluso continuando a giocare al vecchio Delle Alpi oppure all’OlimpicoE, concretamente, questo vantaggio quanto vale in termini di accresciuta capacità di investimento sul core business (la rosa dei giocatori) e di rispetto dei parametri del Financial Fair Play (FFP)?

Per rispondere a queste domande abbiamo simulato il bilancio di una società che contenesse esclusivamente lo stadio cercando di identificare:

  • l’apporto in termini di ricavi (utili anche come denominatore nel calcolo dei parametri di rispetto del FFP ad esempio nel rapporto con il costo dei giocatori o l’indebitamento);
  • l’impatto sul risultato netto di esercizio, che ha effetto sul patrimonio netto della società, anche questo elemento tenuto sotto controllo ai fini del FFP; 
  • infine, la produzione netta di cassa dello J Stadium, attraverso il calcolo del cosiddetto “Excess Cash Flow”, cioè la disponibilità di risorse finanziarie per effettuare investimenti (ad esempio l’acquisto di calciatori) dopo aver pagato i costi dello stadio, ivi incluse le rate di capitale ed interesse dei finanziamenti accesi per la costruzione.

Dall'analisi, per la quale vi rimandiamo alla lettura del Report, emergono due dati importanti:

Lo Juventus Stadium produce una media di 45,8 milioni di ricavi annui, con un contributo al risultato di esercizio di circa 27 milioni di Euro (al lordo delle tasse, se applicabili) che cresce fino a 33,3 milioni di Euro in ottica Fair Play Finanziario.

Lo Stadio genera circa 23 milioni di Euro di cassa operativa (“Free Cash Flow”) che nel periodo di restituzione del finanziamento devono scontare circa 6,5 milioni di uscite (rate capitale e interessi) ma garantisce comunque una media di 16,5 milioni di Euro all’anno di disponibilità nette (“Excess Cash Flow”) che possono essere destinate agli investimenti, ad esempio sulla rosa della prima squadra.

Analisi di sensitività

La capacità di produrre reddito da parte di uno stadio è dipendente da tre variabili principali:

  • il numero di partite giocate;
  • la percentuale di riempimento (“load factor”) dello stadio;
  • Il ricavo medio per spettatore.

Quando ci sono così tante variabili in gioco, e quando ciascuna di queste può portare un forte impatto sul risultato finale, è sempre opportuno effettuare delle analisi di sensitività. Questo specialmente nei casi come il nostro, in cui un’ipotesi di partenza è stata semplicemente trascinata nel tempo come se non fosse mutevole.

Ci siamo allora posti due domande:

  • che cosa succede se la Juventus varia la propria capacità di coinvolgimento della tifoseria, aumentando o diminuendo il numero di spettatori medi e, di conseguenza, il proprio load factor?
  • che cosa succede, se (indipendentemente od accanto al fattore di cui sopra)  la Juventus aumenta o diminuisce il numero di partite che gioca nello Juventus Stadium?

Sono stati selezionati tre indicatori: il fatturato, l’utile netto e l’excess cash flow

Nello studio abbiamo dapprima messo a confronto l’impatto dello Juventus Stadium con la precedente situazione (l’utilizzo dello Stadio Olimpico di Torino). In quella sede abbiamo osservato come la nuova realtà è vincente in termini di fatturato ed utile prodotto, mentre il differenziale in termini di Excess Cash Flow è più contenuto di quanto non si potesse ipotizzare.

Proviamo a rappresentare graficamente la situazione. Per lo Juventus Stadium utilizzeremo tre scenari:

  • “worst”, situazione in cui si giocano solo le 19 partite del campionato e contemporaneamente si ha una riduzione media di 3.000 spettatori, scendendo ad un load factor del 87,5%;
  • “standard”, quella di piano;
  • “best”, situazione in si giocano 29 partite e contemporaneamente la media degli spettatori sale a 40.871, con un load factor del 99,7%. 

Paura di osare?

Una delle critiche rivolte alla Società è di aver effettuato un investimento “pavido” che, sebbene abbia un impatto positivo sui conti e contribuisca in maniera importante ai risultati, non è stato pensato in maniera tale da consentire un effettivo confronto con i principali concorrenti europei.

In buona sostanza ci si chiede se il dimensionamento dell’impianto a 41.000 posti non sia stato un errore forse derivante da un eccesso di prudenza, che rischia di limitare le ambizioni della Juventus nell’ambito delle competizioni UEFA. 

Provando a “giocare con i numeri” proviamo a capire il beneficio addizionale sarebbe venuto da un impianto dimensionato:

  • su 50.000 posti (che chiameremo JS50);
  • su 60.000 posti (JS60).

Chiaramente ci limiteremo ad un’analisi economica e finanziaria prescindendo da possibili vincoli di progettazione e costruzione, dando cioè per scontato che la realizzazione fosse fattibile.

Era facile intuire che l’aumento della capacità dell’impianto consentisse risultati migliori in termini di fatturato, utile e flusso di cassa.

Tuttavia occorre chiedersi innanzitutto se la Juventus FC avrebbe avuto la forza finanziaria per ottenere dei finanziamenti di portata maggiore di quelli ottenuti

Non dimentichiamoci che la società avrebbe avuto necessità di attivare rispettivamente un mutuo da 87 (J50) e 128 milioni (J60) che sulla base dei bilanci della Juventus difficilmente l’Istituto per il Credito Sportivo avrebbe potuto erogare in assenza di garanzie degli azionisti di maggioranza.

E, non ultimo, domandarsi se in presenza di uno stadio di dimensioni maggiori sarebbe stato possibile ottenere dei risultati simili in termini di load factor e di incremento dei costi della biglietteria e degli abbonamenti, anche verificando l'andamento delle presenze nelle stagioni giocate al Delle Alpi.

   

La collana dei TBreport:

n. 1, Mar 2012 I nuovi criteri di ripartizione dei diritti TV in Serie A

n. 2, Mag 2012 Troppo popolare per fallire? I numeri del calcio europeo

n. 3, Nov 2012 L'Indagine Conoscitiva sul Calcio Professionistico dell'Autorità Garante della  

Concorrenza e del Mercato: 5 anni dopo, cosa è cambiato? 

n. 4, Gen 2013 L’oligarchia del calcio europeo, certificata anche da Deloitte

n. 5, Mar 2013 L’impatto dello Juventus Stadium sul futuro del club

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