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Andato al potere con l'inganno e porcherie varie, seppe conquistarsi però subito un immenso seguito popolare. Pare fosse quasi calvo anche se nei ritratti si faceva rappresentare con bellissimi capelli ben curati (vedi immagine tratta da wikipedia) e che amasse mostrarsi molto alto (e forse lo era anche). Aveva saputo conquistarsi un enorme consenso tra il popolo elargendo denaro a piene mani ( ad esempio, donò ottocentomila sesterzi ad una schiava affrancata che, nonostante le più crudeli torture, si rifiutò di rivelare i crimini del suo padrone) e soprattutto stornando l'attenzione del popolo con una serie interminabile di costosissimi giochi circensi, essendo soprattutto interessato agli spettacoli. Altre simpatie si attirò con continue promesse di limitare le tasse, ma Svetonio non riporta se lo fece effettivamente, se non che esentò l'Italia dal pagamento di una imposta sulle vendite all'incanto. Quel che è certo è che durante il suo regno il debito pubblico si gonfiò a dismisura.
Al cap. 15 riporta che: "Lui stesso infiammava i cuori con ogni genere di gesti graditi al popolo...esaltava la sua pietà filiale verso la madre per farsi meglio apprezzare...Avendo gran dispregio per i giudici, procedette con speciali leggi alla riabilitazione dei condannati e degli esiliati suoi sodali; tutte le accuse che datavano dal principato precedente, furono annullate con speciali leggi; allo scopo di tranquillizzare completamente per l'avvenire sia i delatori sia i testimoni che erano implicati con i processi della sua famiglia, fece ammassare nel foro tutti gli incartamenti che la riguardavano, poi, dopo aver dichiarato ad alta voce, invocando la testimonianza degli dei, di non averli né toccati, né letti, li fece bruciare. " Amava farsi chiamare il migliore e il più grande dei Cesari e nella sua casa si fece costruire un tempio credendosi un Dio (cap.22). ...intrattenne relazioni con moltissime giovani concubine e davanti a tutti, a tavola, le collocava a turno sotto di sé, mentre la moglie stava di sopra e le prostituiva ai suoi ignobili capricci. Per quanto riguarda Drusilla si crede che la deflorasse quando ancora portava la pretesta (cap. 24)...Quanto ai matrimoni non è facile stabilire se ci mise più sfrontatezza a contrarli, a romperli o a farli durare... e chiamò la figlia Giulia e il segno più evidente dal quale la si riconosceva come sua figlia era la crudeltà già notevole in lei (cap. 25)...Non sopportava critica e un autore di atellana, solo per un verso che conteneva una battuta a doppio senso, fu bruciato nell'anfiteatro (cap.27) ...Ciò che ammirava e apprezzava di più nel suo carattere, diceva, era, tanto per usare proprio la sua espressione, l'inverecondia dicendo: «Ricordati che a me è lecito tutto e nei confronti di tutti.» (cap. 29)....nei momenti di svago, si dava ai banchetti o era immerso nelle orgie (cap.32)...Se la prese soprattutto con i giuristi, quasi avesse l'intenzione di abolire il loro potere e spesso affermò: «Per Ercole, farò in modo che non possano dare nessuna risposta a prescindere da me!»(cap.34)...Non ebbe riguardi né per il suo pudore, né per quello degli altri. Oltre alla ben nota passione per la prostituta Pirallide, non rispettò nessuna donna. Generalmente le invitava a cena poi, quando passavano davanti a lui, le esaminava attentamente, con calma, alla maniera dei mercanti di schiavi; poi usciva dalla sala da pranzo tutte le volte che ne aveva voglia, conducendo con sé la donna che aveva le sue preferenze e quando poco dopo vi ritornava, con i segni evidenti della voglia appena soddisfatta, lodava o criticava apertamente, punto per punto, ciò che aveva trovato sgradevole o difettoso nel corpo di ciascuna e nei suoi rapporti con lei. (cap.36)...Le sue prodigalità superarono tutte quelle immaginate fino a lui: insomma, senza scendere nei particolari, sperperò oltre due miliardi e settecento milioni di sesterzi in orgie (cap.37)...Poiché le nuove imposte erano annunciate, ma non rese pubbliche, se ne ignorava il testo, tanto che, dietro le insistenze del popolo, Caligola lo fece pubblicare, ma in lettere così piccole e in uno spazio così ristretto che nessuno poté farne una copia. (cap.41)...Caligola aveva un colore livido, il corpo mal proporzionato, il collo e le gambe estremamente gracili, la fronte larga e torva, i capelli radi e mancanti alla sommità della testa. Quanto al volto, per natura orribile e ripugnante, si sforzava di modificarlo. La sua salute non fu ben equilibrata né fisicamente né psichicamente. Qualche volta, colto da un'improvvisa debolezza, poteva a mala pena camminare, stare in piedi, riprendersi e sostenersi. Lui stesso si era accorto del suo disordine mentale. (cap.50)...Quanto agli studi aveva poca cultura, ma si applicò più seriamente all'eloquenza, sebben avesse la parola facile e pronta, soprattutto quando doveva discutere contro qualcuno. La collera gli forniva le parole e le dee, condizionava la sua pronuncia e perfino la sua voce in modo che nella foga del discorso non poteva star fermo nello stesso posto e si faceva intendere anche dalle persone più lontane. Prima di cominciare un discorso, dichiarava in tono minaccioso che «avrebbe brandito il dardo delle sue meditazioni notturne» (cap.53)...Inoltre si dedicò pure con passione a tutti gli altri generi di arti. Di volta in volta ballerino e cantante. Provava un tal piacere nel canto che, anche durante spettacoli pubblici non poteva fare a meno di accompagnare la voce dell'attore e di ripetere davanti a tutti i gesti dell'istrione, come per approvarli o correggerli. (cap.54)...Era talmente tifoso della squadra dei cocchieri verdi che mangiava e soggiornava continuamente nelle loro scuderie e un giorno, durante un'orgia, arrivò perfino a dare due milioni di sesterzi, come dono d'addio, a uno di loro, chiamato Eutico. (cap.55)
Naturalmente fu eliminato dai suoi vicini più fidati che lo accoltellarono senza pietà. Gli succedette lo zio che si era nascosto dietro una tenda. Saranno vere tutte queste storie? Chissà, forse Svetonio avrà di certo esagerato, infatti pare che la storia di aver nominato senatore il suo cavallo, non sia vera, voleva solamente manifestare il disprezzo verso il Senato che giudicava assolutamente inutile e dove faceva nominare quelli che lo avevano più o meno servito in qualche cosa e che giudicava mentalmente inferiori al cavallo stesso. Ad ogni modo è una lettura interessantissima anche se evidentemente queste sono cose talmente esagerate ed orribili che potevano accadere solo in quei tempi lontani o forse neppure allora.
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