L'impero dell'Atomo

Da Gloutchov
Il libro è parte di un ciclo dedicato alla famiglia Linn, dominante sul pianeta Terra in un futuro prossimo. Il contesto storico è davvero affascinante. Un grande conflitto in un epoca sconosciuta distrugge quasi completamente la società umana. Da questa si sviluppa una sorta di nuova civiltà che ricorda molto l'Impero Romano, solo che in questo caso rimane viva la conoscenza dell'energia atomica, se non come scienza vera e propria, come culto. L'Impero di Linn è dotato di astronavi. Le sue armate combattono con lance e spade, ma vengono trasportate da un pianeta all'altro grazie a questi mezzi, che vengono costruiti e manutenuti dai monaci del tempio, tutti adepti delle quattro divinità che sono in realtà i quattro minerali radioattivi da cui ottengono l'energia per muovere le astronavi, per scaldare l'acqua, e per ottenere i grandi prodigi di cui godono i signori di Linn.
La trama è presto detta (e tratta da Anobii): Da lunghi secoli la potente dinastia dei Linn governa incontrastata un immenso dominio e regge con durezza le sorti di miliardi di uomini sulla Terra, su Marte, su Giove. Un potere sconfinato, edificato con l'astuzia e la violenza sulle ceneri di un antico e terrificante olocausto nucleare, di cui si è persa la memoria, ma la cui forza distruttiva, trasfigurata negli Dei dell'Atomo, riappare, a volte, per colpire ancora. E, un giorno, la collera degli Dei si abbatte sulla famiglia dei Linn, offrendo un frutto temuto da sempre: un bimbo deforme, crudelmente diverso, un mutante... Eppure sarà lui, Clane Linn, malgrado l'indifferenza e l'ostilità che lo circondano, e sullo sfondo di una titanica lotta per il potere, fatta di complotti ed intrighi, a penetrare i sacri misteri della morte atomica, a rigenerare e redimere una classe dirigente corrotta e maligna, giungendo a salvare l'umanità da...
Gli ingredienti di questo romanzo sono tantissimi e sono tutti sublimi. A partire dal richiamo storico tra l'impero di Linn e quello di Roma, passando per le invasioni barbare, fino ad arrivare all'emarginazione del "diverso", ai concetti profondi della schiavitù, ai pregiudizi di razza e ceto sociale. Van Vogt, in questa saga, nel libro che ho letto, crea una struttura davvero interessante e ben piazzata. L'intero universo regge alle forze di uno scettico. I personaggi sono ben costruiti, con uno spessore davvero raffinato. L'ambientazione, poi, non finisce mai di stupire. Sembra davvero di essere immersi in quei mondi tanto arretrati, e allo stesso tempo così evoluti da poter viaggiare nel sistema solare senza problemi di sorta.
Davvero un bel romanzo. Peccato che sia difficilissimo da trovare in Italia... a meno che non si vada a scavare nel mondo degli ebook (qui o qui).

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