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L’impero della passione – Nagisa Oshima

Creato il 12 novembre 2012 da Maxscorda @MaxScorda

12 novembre 2012 Lascia un commento

L'impero della passione
Prima di ridicolizzare gli americani che serializzano i film di successo, servirebbe far mente locale e considerare che i soldi non fanno schifo neppure a coloro che qualcuno senza ritegno definisce "maestri del cinema".
"L’impero dei sensi", grande successo tra i pippaioli cinefili di mezzo mondo, o forse basta limitarsi ad Italia e Francia che di pippaioli se ne intendono, ha anch’esso partorito il suo seguito che seguito in realta’ non e’ se non nell’evocare torbide sensazioni, usare lo stesso attore del primo film e naturalmente lui, Oshima, gaudente cinematografaro dal merito di aver fatto arte con la vacuita’ del suo pensiero e con l’arrapamento altrui.
Ecco come ritrovarsi alla fine del secolo scorso con un baldo giovanotto ingrifato di una signora piu’ vecchia di lui e le ovvie banalita’ che ne conseguono, incluso l’omicidio del marito ma e’ qui che c’e’ il vero colpo di genio.
Non sapendo che fesserie inventarsi, Oshima, il pluritesserato maestro del cinema, tira fuori dal cilindro udite udite il fantasma del marito che imperversa per le strade del paese, bevendo sake’, mangiando patate e scarrozzando la moglie sulla portantina.
Ora, lasciando da parte l’imbarazzante filmetto, non riesco a trattenere un sorriso pensando al critico tanto pippaiolo quanto militante di cui sopra, che convinto di trovare altro sesso & carnazza del predecessore, resta invece con un paio di tette viste di sfuggita e un tizio pitturato malamente di bianco che si aggira per i 35 mm.
Degna punizione per ogni "esperto" di cinema, immeritata per tutti gli altri e poi basta guardare la locandina per intenderci.
Dimenticavo: a conferma di quanto ho scritto, con questa roba a Oshima hanno dato il premio a Cannes per la miglior regia. E poi diamo dei cretini a francesi soltanto perche’ s’infilano la baguette sotto le ascelle…

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