di Dott.ssa Enza Tabacchino
Prevenire la diffusione delle malattie significa conoscerle, individuarne le cause e i fattori che ne favoriscono l’insorgenza; significa anche formare nella popolazione un’idea positiva di salute come bene prezioso da difendere da ogni rischio esterno o interno all’uomo.
Nell’ultimo secolo è stato raggiunto un significativo grado di controllo per alcune malattie grazie soprattutto a specifiche misure preventive, quali le vaccinazioni e, in generale, grazie alle migliorate condizioni igienico sanitarie. Nuove metodologie di prevenzione delle malattie emergono in virtù delle tecnologie ed aumenta anche la consapevolezza sulla salute. Negli anni si è assistito oltre che ad un’evoluzione del concetto di salute – da assenza di malattia a completo benessere fisico, mentale e sociale - anche ad un riconoscimento del ruolo importante e determinante che la singola persona ha sul proprio stato di benessere. La persona deve essere messa nelle condizioni di avere sia una vita integrata socialmente che un controllo sui determinanti dello stato di salute-malattia, ma deve anche sapere e poter scegliere con consapevolezza il suo stile di vita; da qui deriva la definizione di promozione della salute come quel processo che rende gli individui in grado di avere un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. Inoltre, si è sentita la necessità di valorizzare approcci umanistici che tengano conto della persona nel suo insieme, che integrino i diversi saperi e gli ambiti disciplinari, promuovendo dialogo e interazione tra i professionisti. Oggi le persone vogliono non solo curarsi, ma anche prevenire le malattie, informarsi, integrare le diverse conoscenze. La relazione tra il paziente e colui che si prende cura del suo benessere è molto importante, perché un buon dialogo fa sentire le persone meno malate, più partecipi alla cura; insomma ci si sente più “persone” e meno “casi clinici” e questo è davvero molto.
Nella promozione della salute, concetto che negli ultimi anni ha avuto un’importante diffusione, si possono individuare tre attività essenziali e cinque azioni strategiche.
Le tre attività sono:
1. fornire agli individui ed alle comunità i mezzi materiali, le conoscenze e le capacità per controllare e migliorare la propria salute (to enable);
2. mediare tra i differenti interessi della società per il raggiungimento della salute (to mediate);
3. sostenere il diritto alla salute per tutti e quindi favorire l’equità (to advocate).
Le azioni strategiche attraverso le quali fare promozione della salute sono:
1. creare politiche pubbliche per la salute;
2. creare ambienti che favoriscono le scelte salutari;
3. rafforzare i processi di partecipazione dei cittadini che devono diventare i protagonisti e quindi i responsabili del loro stato di salute;
4. sostenere lo sviluppo individuale e sociale fornendo l’informazione e l’educazione alla salute, e migliorando le abilità per la vita quotidiana;
5. orientare i servizi sanitari la cui missione deve andare oltre la cura e la riabilitazione.
Si intuisce, quindi, la complessità generale dell’argomento e dei possibili risvolti nelle politiche in ambito sanitario ma non solo. Si devono creare delle alleanze, cioè accordi tra enti/istituzioni diverse e reti tra i vari servizi, che condividano un obiettivo di salute, creando delle sinergie tali da modificare culturalmente stili di vita non salutari. È fondamentale ci sia un approccio globale e trasversale, con il coinvolgimento di tutti i settori - quello sanitario, dell’istruzione, dell’ambiente, dei trasporti, dell’agricoltura - per agire efficacemente sui determinanti sociali, fisici ed economici della salute. Va inoltre sottolineato che, spesso, modelli di vita poco salutari o stato di malattia si associano ad una situazione di degrado sociale, ad un livello scolastico e culturale basso, a difficoltà economiche e chiaramente a mancanza di capacità di risposta del singolo. Il nuovo paradigma adottato nelle discipline sanitarie pone l’accento proprio su concetti fondamentali quali la persona, l’ambiente, la salute, la cura. Secondo questa visione, il cittadino/paziente deve essere considerato una persona nella sua globalità inserita in un particolare contesto socio-economico, culturale e relazionale, con le proprie credenze, conoscenze e valori.
Enza Tabacchino