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L’importanza delle emozioni: Inside Out

Creato il 20 ottobre 2015 da Stefanodg

Un mondo a tutti noi ignoto.Un luogo che non siamo in grado di comprendere minimamente. Un posto magico in cui miriadi di ricordi penetrano dentro di noi per non andarsene più. E’ una macchina perfetta dove tutti i meccanismi devono funzionare perfettamente all’unisono, proprio come un orologio in cui ogni pezzetto meccanico – metallico ha un suo compito indispensabile per raggiungere il proprio obiettivo. Tutto ciò è la nostra Mente/ Cervello, una zona così importante per la nostra esistenza da non riuscire neppure a comprendere quanto lo sia..

La Pixar Animation Studios, sotto controllo della The Walt Disney Company, è ritornata – dopo qualche anno d’assenza – a portare sul grande schermo una vicenda di puro valore, una storia che si differenzia totalmente dal classico canone d’animazione, interamente basato sull’eroe e il cattivo.

Niente di tutto ciò troverete.

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Inside Out è una storia di pura emozione e sensazione, di viaggio nei meandri della mente degli uomini, incentrata sull’amicizia e sugli affetti. E’ un incredibile avventura dentro noi stessi.

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Una bambina nasce. Di conseguenza nascono in lei le prime emozioni, rappresentate da dei buffissimi personaggi. La prima di queste a vedere la luce è GIOIA, che toccando i giusti bottoni del controller dona felicità alla neonata… ma non passa molto tempo che fa la sua comparsa il pianto con TRISTEZZA, la giustizia con RABBIA, gli incubi e le insicurezza con PAURA e senso del gusto e di ciò che piace con DISGUSTO. Insieme, formando uno squadrone, hanno il compito di condurre nel mondo la bambina; ma mille pericoli si nascondono negli angoli della mente.

Secondo Gioia tutte queste emozioni sono fondamentali, esclusa una: Tristezza! Si domanda qual è lo scopo della sua esistenza? Gioia, con tutte le sue forze cercherà di non far mai agire la portatrice di pianto e dolore.

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Tutto va a gonfie vele; Riley è una bambina favolosamente felice e tutti i suoi ricordi fondamentali ( quei ricordi base che vanno a costituire la personalità dell’individuo) sono tutti gioiosi. Gioia è orgogliosa del suo lavoro, di aver reso l’esistenza della bambina luminosa. Tutto cambia quando la famiglia di Riley si trasferisce dal Minnesota a San Francisco. L’adolescente non né è entusiasta né contenta di questo nuovo trasferimento e il suo umore ne risente. Benché la Bambina non possa essere felice, Gioia, non volendo vedere in lei nessun tipo di turbamento, prende in mano il controller della mente emotiva donando allegria e spensieratezza a Riley. Qui, in questo istante, senza nessun motivo apparente, Tristezza incomincia a toccare i ricordi fondamentali dell’adolescente, rischiando di farli divenire tristi. Gioia riesce a bloccarla in tempo.

Tutto va a rotoli il primo giorno di scuola. Riley si deve presentare davanti alla classe e gli vengono chieste informazioni sul suo paese natale. Qui Tristezza prende il sopravvento sul suo contrario emotivo. Riley scoppia in un bagno di lacrime, tutti la guardano. Lei incomincia a raccontare tutto ciò che gli manca: gli amici, la sua squadra di Hockey e alcuni posti cari. In quell’istante nasce ( sotto forma di grande biglia) un ricordo fondamentale di colore Blu, di tristezza. Gioia lo prende cercando di evitare la sua entrata negli altri ricordi base. Quello è un ricordo negativo e teme che influenzerà negativamente la vita futura della giovane ragazzina. In questo atto di lotta con Tristezza, entrambe insieme a tutti i ricordi fondamentali, vengono trasportati fuori dal controller emotivo. Ora la bambina non possiede più ricordi che creano personalità e non può più essere né felice né triste. Un gran bel disastro!

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Il piccolo gioiello di Peter Docte vuole mettere l’evidenziatore sull’importanza che tutte le emozioni hanno sulla personalità e che se una di queste non fuoriesce, beh ci sono dei problemi. Gioia non vuole e non riesce ad afferrare il concetto, per lei Tristezza non ha nessun senso ma capirà di aver torto. Attraverso i momenti di solitudine e di pianto l’uomo riesce a trovare una valvola di sfoga; parlando delle sue tristezze e venendo confortato trova un appoggio morale e riesce a superare maggiormente quell’ostacolo. I momenti bui sono necessari poiché fortificano le persone, rendendole migliori. Gioia in questo viaggio, matto e difficile, dovrà comprendere questo punto: la Felicità sempre e in ogni istante non è possibile e per giungere ad essa si deve passare da momenti anche opposti, che sono utilissimi nella formazione di un individuo e della sua personalità. Tutte le emozioni devono collaborare tra loro, questo è il fattore essenziale, esistono momenti in cui è bene piangere o ridere, essere arrabbiati, disgustati o avere delle paure. Tutto queste rende la persona unica.

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Il cartone è sia per bambini che per adulti, avendo in se due chiavi di lettura: una superficiale, che interessa ai più piccoli ( la trama, il viaggio per ritornare nel quartier generale e mille simpaticissimi personaggi) e una intellettiva per i grandi ( il senso dell’opera più profondo). Non mancano, come in tutti gli ultimi film d’animazione i momenti per ridere e lasciarsi avvolgere dalla comicità ma c’è anche un lato educativo: mostra, attraverso un mondo fiabesco, come è strutturato il nostro universo interiore – emotivo e di pensiero-

  • Ogni essere vivente possiede dei ricordi molto più importanti di altri: questi sono definiti ricordi fondamentali, ovvero quelli che vanno a costruire la personalità individuale, quell’essenza che rende te semplicemente te stesso. Questi ricordi ti mostrano quali sono le cose importanti per te e cosa ti piace. Ma attenzione! Non è detto che questi ricordi base debbano essere per sempre belli o solo allegri, ma devono e possono cambiare emotività nel tempo o essere totalmente tristi o  anche avvolti dalla paura. Anche momenti negativi e terrificante possono diventare fondamentali nella tua formazione caratteriale.
  • Una parte del nostro cervello è formata da una miriade di ricordi. che compongono la Memoria a Lungo Termine tutto ciò che noi sappiamo e conosciamo. Ma sapremmo per sempre questi momenti? No. Con il tempo alcuni svaniscono e scompaio, per far spazio ad altri. Quando un momento svanisce non esiste più.
  • Esiste l’inconscio: luogo in cui vanno a congiungere tutte le nostre paure
  • Il nostro cervello matura con il tempo e attraverso le nostre esperienze sociali tanto che posti fondamentali per noi in gioventù svaniscono ( esempio il luogo dell’immaginazione fanciullesca) per far spazio a quelli nuovi e più consoni alla nostra età.

Il Cartone è ben fatto (scorrevole e leggero) con una buonissima sceneggiatura. L’unica pecca è che non si mostra e non si parla mai dell’anima ma c’è un approccio molto scientifico come se tutto fosse un processo ( che indubbiamente esiste) di esperienze che creano il nostro vivere, che rendono noi in un determinato modo e non nell’altro. Giustissimo! Ma credo che esista in ognuno di noi, una parte – metafisica – in cui sono situate a priori delle tendenze caratteriali o qualcosa che si spinge di più a leggere il mondo da un punto di vista e non da un altro. Credo che alcune caratteristiche siano maggiormente presenti in noi già da quando nasciamo, che esiste una parte distaccata dalle nostre esperienze, che sono pur sempre fondamentali nella creazione della nostra personalità.

S.D.G



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