L’editore non è solo il tizio che stampa un libro o una rivista. La parte importante nel lavoro di un editore è la selezione dei contenuti più efficaci e più belli, i più adatti a promuovere un’idea, spiegare un concetto, mettere in mostra le doti di un autore, raccontare una storia.
Oggi ti voglio parlare di come sia indispensabile per un fotografo che vuole migliorare, che vuole distinguersi, imparare ad essere editore di sè stesso.
In parole povere, ti spiegherò quanto sia importante saper selezionare efficacemente, precisamente e severamente i tuoi lavori migliori, liberandoti spietatamente e senza rimpianti delle cose meno riuscite.
by justgrimes
Questi tempi moderni…
Al giorno d’oggi, questo discorso è ovviamente ancora più importante. Grazie al digitale, possiamo scattare senza remore migliaia, decine di migliaia di foto ed in un lampo condividerle attraverso numerosi canali, offline ed online per farle vedere a tutti.
Con la pellicola, ciò non era possibile:
- Il rullino costava, quindi ogni scatto aveva il suo prezzo,
- la stampa richiedeva del tempo,
- la stampa costava, avessimo voluto condividere migliaia di foto alla volta, avremmo dovuto essere ricchi,
- la condivisione poteva avvenire solamente offline.
Bada bene, non sono un nostalgico di quelli che “si stava meglio quando si stava peggio” o “i bei tempi andati!”. Anzi, sono malato di innovazione e tecnologia. Però, non voglio farmi accecare dal brillio della modernità. Devo sempre scovare e riconoscere le limitazioni e i cattivi effetti che questa può avere.
Parlando dell’immenso numero di foto che scattiamo e condividiamo, il problema è che, non praticando un’opportuna selezione, non sviluppiamo sufficiente senso critico (o non lo sviluppiamo per nulla). Quindi, diventiamo poco capaci di distinguere una foto veramente bella, veramente riuscita, da uno scatto qualsiasi, magari tecnicamente corretto ma non propriamente degno di comparire in una mostra.
Se ci pensi, un libro fotografico di un qualsiasi autore contiene alcune decine di foto, mentre il progetto all’interno di cui sono state prodotte si è protratto per mesi o anni, producendo una montagna di immagini. Ogni vero fotografo ti dirà che solo una piccolissima percentuale delle foto scattate varrà la pena di essere mostrata, indipendentemente dall’attenzione che metti al momento dello scatto.
Cosa ci guadagni?
Il concetto quindi è quello di ridurre moltissimo il numero di tue foto che ritieni belle, riuscite, degne di essere mostrate.
Potresti cominciare dal ridurre il numero di foto che scatti, cercando di essere più esigente quando hai la fotocamera in mano. Ma c’è anche chi, al contrario, consiglia comunque di sfruttare il vantaggio dato dal digitale e di non trattenersi troppo (senza esagerare) al momento dello scatto. La revisione al computer, però, dovrà sempre essere puntigliosa e severa.
Ma da questo quindi cosa ci guadagni?
Innanzitutto, selezionando attentamente le foto e scartandone la gran parte, alleni i il tuo occhio,un po’ come fai quando sei fuori a fotografare e osservi criticamente ciò che ti circonda. Man mano che scovi le perle rare all’interno della tua immensa collezione di foto, impari a riconoscere gli aspetti vincenti di questi scatti ben riusciti. ti accorgi così di quali sono gli elementi, le scelte da fare per rendere bello uno scatto.
Allo stesso tempo, per scegliere le poche foto di successo, devi identificare quelle che non funzionano, ovviamente. Così, impari anche a riconoscere i tipici errori che commetti quando fotografi. A forza di vederli e rivederli, sicuramente imparerai semplicemente a prevenirli in fase di scatto.
Un’attenta selezione delle foto, molto più attenta di quello che fa la media, ti costringe anche a rallentare il tuo flusso di lavoro. Ma come, non parliamo sempre di come accelerarlo? È vero, però ci sono alcune fasi che non possono essere buttate via, che devono essere sempre portate avanti con estrema attenzione. Tra queste, proprio l’analisi, la revisione e selezione delle foto.
Forse, il vantaggio maggiore è che dopo aver fatto questo lungo e doloroso lavoro di selezione, ti ritroverai ad avere una manciata di foto che saranno assolutamente le migliori, le più rappresentative delle tue abilità, almeno fino a quel punto. Condividendo solamente queste foto, farai una figura decisamente migliore, ti distinguerai sicuramente dalla media. Tutto a vantaggio della tua immagine di fotografo.
Ti sei poi mai trovato a dover scegliere una manciata di foto da far vedere a qualcuno o da stampare per creare un fotolibro, magari un regalo? Avendo opportunamente selezionato la stretta cerchia delle migliori, questo lavoro diventa estremamente rapido, non si tratta più di scorrere tra migliaia di foto, perdendo decine di minuti o ore.
Complessivamente, avere davanti agli occhi un piccolo gruppo di ottime foto, sapere di aver condiviso solo queste con il resto del mondo, ti darà molta più soddisfazione, te lo assicuro.
Come imparare a revisionare bene le proprie foto
Mettersi i davanti alle proprie foto e cominciare a fare il cattivo, eliminando molte di quelle che fino a ieri avresti tenuto, probabilmente non è sufficiente per diventare un migliore editore di te stesso. Ecco alcuni consigli su come imparare a farlo un po’ alla volta.
Leggi
Prima di tutto leggi, dovrei dire osserva, quanti più libri fotografici puoi. Non intendo i manuali, per quanto avanzati possano essere. Intendo i libri che mostrano le foto migliori di un determinato autore o di un gruppo di autori (come Magnum Magnum o Photo: Box). O ancora, i libri dei singoli autori. Qualsiasi sia il tuo genere fotografico preferito ne troverei a bizzeffe, di autori moderni e passati.
Non revisionare subito le foto
Una volta a casa, scarica le foto subito sul computer, per evitare di perderle, ma poi lasciale riposare. In genere, subito dopo aver scattato le foto, ti trovi ancora dello stato emotivo che avevi al momento dello scatto.
Ciò influisce sia positivamente che negativamente. Potresti voler tenere una bella foto solo perché sei ancora felice di averla scattata oppure buttarla via, anche se ben riuscita, perché quel giorno ti sembrava di non riuscire a combinare nulla.
Sii severissimo con te stesso
Un po’ come accennavo all’inizio di questa sezione, cerca di diventare più esigente nei confronti delle tue foto man mano che la tua tecnica migliora. Sai bene che caratteristiche hanno, che emozioni suscitano le foto che ti piacciono di più.
Se le tue immagini non sono in grado di suscitare le stesse emozioni, allora forse non sono così degne di essere scelte.
Imponi un limite alle condivisioni
Questa è una raccomandazione peculiare proprio di questi tempi moderni. Quanti profili Facebook o account su Flickr sono inondati da scatti mediocri o addirittura brutti? Imponi un limite restrittivo ai caricamenti sui social network, ad esempio uno alla settimana e sarai costretto a doverlo sfruttare al meglio.
Questa effettivamente è una raccomandazione che contraddice, ad esempio, le motivazioni di un progetto 365. In quel caso, l’idea era di scattare e caricare una foto al giorno, per spronarti a fotografare il più possibile e di conseguenza fare pratica.
Diciamo che imparare a revisionare e fare pratica sono due attività complementari ma diverse. Decidi a quale dare priorità, oppure crea una vetrina speciale, ad esempio un tuo sito fotografico o un portafoglio sui siti che già usi, in cui caricare raramente solo le foto migliori.
Chiedi la critica sincera di persone fidate
Questo sicuramente è il consiglio più difficile da mettere in pratica (io per ora non l’ho fatto), ma è di sicuro effetto. Nel 95% dei siti dove si possono condividere foto, si vedono solamente commenti totalmente inutili: complimenti sperticati o più di rado giudizi negativi quasi offensivi. Di ciò non hai assolutamente bisogno.
Cerca invece una persona o un gruppo di persone, offline oppure online, a cui sai di poter chiedere una critica sincera, severa, costruttiva e argomentata. Possono essere persone al tuo stesso livello, ma è meglio se si tratta di fotografi più esperti di cui hai già potuto apprezzare il lavoro.
Cosa considerare quando revisioni le tue foto
Ecco alcune domande da farti, alcuni aspetti da valutare per una revisione efficace di una foto:
- chiediti se vedresti bene la foto in una mostra, te la immagini scrutata e analizzata da spettatori sconosciuti, che magari hanno pagato un biglietto?
- La foto ne ha un significato? È il significato che volevi trasmettere? È spiegato bene?
- la composizione è ben eseguita? Dà forza alla foto?
- Valuta l’originalità, si tratta del solito clichè oppure c’è qualcosa di te dentro questa foto?
- La foto si potrebbe inserire in una serie di tuoi lavori, accomunati dallo stesso tema o dalle stesse scelte estetiche?
- La foto ti rappresenta, rappresenta il livello a cui ti trovi come fotografo, rappresenta il tuo stato d’animo, i tuoi valori?
Si tratta di domande quasi esistenziali, molto difficili. Ovviamente, vanno rapportate al tuo livello come fotografo. Non puoi aspettarti un capolavoro assoluto se possiedi una fotocamera da sei mesi.
È utile però che ti alleni a porti queste domande da subito, se vuoi diventare un bravo fotografo e non solamente scattare qualche istantanea per ricordo. Cerca sempre di darti risposte sincere e di non scendere a compromessi.
Sicuramente, tra un anno alcune foto che adesso ritieni le migliori ti sembreranno brutte, ma non è una colpa. Anzi, vorrà dire che proprio grazie a questo processo di apprendimento, in un anno avrai imparato a riconoscere meglio la vera qualità delle foto.