Il guru è un figo pazzesco.
È il maggiore esperto di qualcosa in particolare e, potenzialmente, un perfetto ignorante nel resto.
Come ha fatto il guru a diventare un guru? Ha focalizzato la comunicazione su un unico, caratteristico tratto della sua esperienza.
Facciamo che è un esperto di html5.
Il guru pronuncia “html5” 100 volte al giorno, e lo fa come nessun altro al mondo riesce a farlo.
Sa dirlo 10 volte di fila senza respirare.
Sa a memoria tutte le pagine di google dove spunta il termine “html5”.
Ad ogni congresso di html5 lui è lì, in prima fila.
Si presenta ai vicini di sedia chiedendo “html5?” e indica il tizio che ha di fronte.
“Cinque!” urla, come le dita in una mano, ecco perché l’html5 è umano, sta in una mano.
Inventa slogan di dubbio gusto come questo ma che ricevono tantissimi retweet.
Insomma il guru, una volta acquisito l’investitura di guru, può fare e dire ciò che vuole.
Ora, questa figura del guru, che può sembrare pittoresca, in realtà fa un sacco di soldi.
Poiché non importa cosa la gente dica di lui, conta il fatto che ne parli.
E se decine, centinaia, migliaia di persone ne parlano, aumenta statisticamente la possibilità che qualcuno voglia pagarlo.
Potenzialmente per fargli dire “html5” al prossimo convegno che, come lo dice lui – si sa – nessuno riesce a fare meglio.
Inspirato dalla Social media week