Credit: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
Lo scorso anno la cometa C/2012 S1 ISON aveva fatto conoscere a tutti la personalità imprevedibile delle comete ed ora anche la sonda dell'ESA Rosetta sta notando lo stesso stravagante comportamento nel suo target, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Il 4 giugno, la Narrow Angle Camera dell'Onboard Scientific Imaging System (OSIRIS) a bordo della sonda ha catturato l'immagine in apertura.
La foto, scattata per ottimizzare la traiettoria di Rosetta, che in quel momento si trovava a 430.000 chilometri dalla cometa, ha mostrato anche che 67P è tornata in una fase di quiete dopoun inizio di attività tra la fine di aprile e i primi di maggio.
Il monitoraggio della cometa ha rilevato un calo significativo della luminosità ed all'inizio di giugno, della nube di polveri osservata non c'era più alcuna traccia.
"La cometa è ormai quasi a portata di mano ma ci sta insegnando ad aspettarci l'inaspettato", ha detto il principale investigatore della fotocamera, Holger Sierks, del Max Planck Institute for Solar System Research in Germania.
"Dopo un inizio di attività alla fine di aprile, le nostre immagini mostrano attualmente che la cometa è tornata a riposo".
Non è raro che le comete modificano la loro attività improvvisamente ma è la prima volta che gli scienziati hanno potuto osservare i livelli di produzione delle polveri da una distanza così ravvicinata.
La chioma di una cometa si sviluppa man mano che questa si muove lungo la sua orbita, avvicinandosi al Sole. Il crescente calore causa la sublimazione dei ghiacci superficiali e la fuga dei gas contenuti nel nucleo di roccia e ghiaccio.
Il riscaldamento continua e l'attività aumenta quando la cometa è più vicina alla nostra stella, fino a quando il vento solare spinge le polveri a formare una lunga coda.
Dato che le comete non sono omogenee, né per forma, né per composizione, questo processo è spesso imprevedibile ed proprio quello che 67P sta dimostrando.
Il modello tridimensionale qui a fianco è il nucleo della cometa Churyumov-Gerasimenko, ricostruito grazie a sessantuno immagini scattate a marzo 2003, dalla Wide Field Planetary Camera 2 a bordo del telescopio spaziale Hubble (HST).
Lo studio mostra un nucleo ellissoidale, quasi un pallone da rugby, di circa cinque per tre chilometri.
Ad oggi, meno della metà della distanza Terra - Luna separa Rosetta dalla cometa e il programma prevede di arrivare a 100 chilometri di distanza il 6 agosto:
Less than 160,000 km between #67P and me today! And six more burns to go - next is 2 July.
— ESA Rosetta Mission (@ESA_Rosetta) 20 Giugno 2014