Stan's Rant
Non si può dire, nonostante il passare degli anni, che Stan Lee stia perdendo mordente o spirito d'iniziativa. Sebbene non riesca da tempo a replicare i fasti della sua stagione d'oro (e come sarebbe possibile!) il sorridente Stan è spesso al centro di nuove iniziative, che siano nuovi fumetti, cameo cinematografici, spettacoli televisivi o degli strali lanciati attraverso una rubrica video trasmessa sul web. Attraverso uno dei più recenti episodi di Stan's Rants (alla lettera i lamenti di Stan), Lee si è scagliato contro la nuova politica dei Marvel Studios in fatto di credits nei titoli di coda delle pellicole cinematografiche.
Nelle più recenti pellicole prodotte dai Marvel Studios, infatti, i nomi degli autori citati in qualità di creatori dei personaggi protagonisti del film vengono inseriti nei titoli di coda, dopo una lunga sequenza di altre citazioni al cast e alle maestranze tecniche che hanno preso parte alla produzione del lungometraggio. Una posizione, stando all'invettiva del (non tanto più) sorridente Stan Lee è penalizzante perché "Nessuno conosce chi siano le persone citate [cioè gli altri autori, quelli che davvero hanno creato i personaggi - NdStefano], nessuno davvero legge i titoli di coda fino alla fine e a nessuno davvero importa di farlo".
I motivi della lamentela di Stan Lee, in realtà, non appaiono davvero molto chiari. Se è vero che il suo nome, in qualità di creatore dei personaggi (a dire il vero molto spesso non creati da lui), viene relegato in fondo ai titoli di coda (magari confuso in mezzo ai nomi degli altri illustri collaboratori della Marvel), è pur vero che il suo nome viene citato tra quello dei produttori dei film, anche in quelli basati su personaggi creati da altri (come nel caso di Jack Kirby e Joe Simon, veri creatori di Capitan America). Ma in qualità di "creatore di tutto il dannato universo narrativo" Stan Lee vorrebbe che gli fosse riservato un trattamento diverso.
L'impressione, dunque, è che Stan Lee voglia essere trattato da prima donna e non sia poi tanto disponibile a cedere a chichessia una, benché minima, parte del suo posto al centro dei riflettori. Chissà allora, come avrà preso la notizia dell'esclusione del suo cameo in Guardians of the Galaxy (pellicola diretta da James Gunn che, sinora, è il film di maggior successo ai botteghini statunitensi).
Una attore molto somigliante a Stan Lee
in una scena esclusa da
Guardians Of The Galaxy
Ma come sono andate davvero le cose? Sin dal momento in cui è stato contattato dai Marvel Studios, il regista James Gunn ha chiesto e ottenuto di poter girare la pellicola alla sua maniera, godere di piena libertà creativa gli avrebbe consentito di sentire davvero suo il film. A quanto pare, Gunn non avrebbe avuto alcun problema, tranne quello relativo al veto posto dalla Disney al cameo, già pianificato, di Stan Lee. Ma forse sarebbe molto più corretto parlare di presunto veto. La notizia, in realtà, è stata diffusa dal sito collider.com che, nel riportare le dichiarazioni rilasciate dal regista nel corso della Dragon Con di Atlanta, ha riferito del taglio della scena come di un veto imposto dagli Studios. La notizia si è immediatamente diffusa in maniera virale sul web. Ma a smentirla è stato lo stesso regista che ha raccontato: "l'idea era quella di far fare il consueto cameo a Stan Lee, ma poiché noi stavamo girando nel Regno Unito e in quel momento Stan non poteva raggiungerci con semplicità abbiamo deciso di girare la scena con un attore, al quale avremmo poi sovrapposto digitalmente la faccia del vero Stan Lee ripresa negli studi di Los Angeles (è una cosa più difficile a dirsi che a farsi). La scena avrebbe dovuto svolgersi quando i Guardiani entrano nel museo del Collezionista. Durante quella scena, Rocket si guarda intorno e scorge il cane Cosmo chiuso in una vetrina, Quill guarda in un'altra vetrina e viene sorpreso da un tentacolo che batte contro il vetro, mentre Grood guarda ancora in un'altra vetrina all'interno della quale c'è Stan Lee, che avrebbe lentamente a mostrare il dito medio a Groot. Tuttavia, sebbene ero convinto che il cameo sarebbe stato divertente la scena risultava troppo simile a una già vista in precedenza (e vista anche nei trailer, in cui Quill mostra il suo dito medio ai membri dei Nova Corps). Un paio di tipi della Marvel, inoltre, pensavano che lo scherzo potesse risultare un po' troppo forte per Stan Lee e che avrebbe distratto il pubblico dal film. Così dopo aver discusso un po' decidemmo di non inserire la scena nel film. Insomma si è trattato del tipico caso di giornalismo da internet. Gli articoli on-line ieri parlavano di scena vietata dalla Disney perché infrangeva gli standards. Non è corretto - nessuno alla Disney ha visto la scena, e io l'ho tagliata solo per motivi creativi".
Resta però che, così come nel caso di X-Men: Days of Future Past, anche in questo Guardians Of The Galaxy, Stan Lee non ha avuto il suo posto al sole. Ci prepariamo a un altro Stan's Rant?