Un tuffo nel mondo incantato di
Fosco Maraini - viaggiatore, antropologo, fotografo, alpinista e scrittore appassionato di mondo orientale e di culture antiche - affascinato dal mondo orientale, riuscì a cogliere l'essenza di culture antichissime un attimo prima che si dissolvessero per sempre.A dieci anni dalla scomparsa, il MAO (Museo d'arte orientale di Torino) gli dedica la mostra fotografica "L'incanto delle donne del mare. Fosco Maraini", una trentina di scatti dedicati agli Ama, antico popolo giapponese che viveva in piccoli villaggi sulle rive del mare dedicandosi alla pesca degli awabi (un mega mollusco di cui sono ghiotti i giapponesi). La pesca degli awabi si svolge nei mesi estivi ed era la principale fonte di reddito degli Ama, tanto che nel resto dell'anno non lavoravano (beati loro! n.d.r.); il compito era riservato alle donne che, ancora nel 1954 (anno della ricerca etnografica di Maraini), si tuffavano in apnea fino a venti metri vestite solo del coltello necessario per staccare il mollusco dagli scogli.
Dopo alcuni tentativi, Maraini trovò un arcipelago dove la pesca degli awabi non fosse ancora contaminata dalla modernità e visse per due mesi immerso nella cultura di questi pescatori ancora legati alle antiche tradizioni. Per seguire le pescatrici nelle loro profonde apnee, si servì di una macchina fotografica Laica e di una cinepresa impermeabilizzate alla meglio con scafandri auto-prodotti. Il risultato è il primo documentario etnografico sottomarino della storia - i meravigliosi scatti esposti al MAO - e un libro del 1960, Fosco Maraini " L'isola delle pescatrici", inutile dire che ci è già venuta voglia di leggerlo!
Le giovani erano spesso bellissime; i loro corpi gentili e forti scivolavano nell'acqua con la naturalezza d'un essere che si trova nel proprio elemento. Ma le anziane, in genere molto meno avvenenti, con le tracce di numerose maternità nel petto, nel ventre o nei fianchi, riempivano di meraviglia e ammirazione per la loro bravura. Le giovani erano spesso irruenti, talvolta giocavano tra loro sprecando energie preziose, ogni tanto facevano dei movimenti bruschi; ma le anziane, con anni di esperienza divenuta istinto e seconda natura, riuscivano a spostarsi rimanendo quasi immobili, consumando la propria riserva d'aria con grande giudizio; esse lavoravano soprattutto cogli occhi, coll'intelligenza planando leggere tra le rocce e le alghe, dirigendosi senza errori verso i nascondigli preferiti dagli awabi. Fosco Maraini
L'incanto delle donne del mare. Fosco Maraini
Fotografie. Giappone 1954dal 20 giugno al 21 settembre 2014
MAO Museo d'arte orientale
via San Domenico 11, Torino