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L’incanto sempiterno della Grecia

Da Harielle @hariellle

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Erano tre anni che non tornavo in Grecia e quest’anno non ho resistito al richiamo delle “sacre sponde”. 

Luoghi incantevoli, baciati dal mare e da un’aura di millenaria saggezza che ti impregna totalmente.

Atene e Santorini sono luoghi di incantevole bellezza.

E rispetto alla volta scorsa, ho trovato il paese meno povero, meno disperato, in lieve ripresa economica: non c’erano più quelle case rotte, anche in centro di Atene, quei segnali di preoccupazione e di insofferenza acuta della popolazione e dei commercianti verso la classe politica e il paese che tre anni fa erano endemici.

Lascio spazio alle foto senza altri commenti, e posto una poesia di Soririos Pastakas, poeta greco contemporaneo, su questo paeseaffascinante.

A tutti voi un augurio di buona estate dal vostro angelo Harielle :)

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Grecia papàki

 

La   Grecia viaggia a quaranta all’ora

come un   papàki sul lungomare.

La   massima velocità possibile

coincide   con la possibilità

dello   sguardo innamorato:

di   registrare, di saziarsi,

di   ricordare. La luce nelle minime

sue inclinazioni,   l’ondeggiare

del   mare, la direzione del vento.

 

La   Grecia e il suo passeggero

che la   abbraccia, chiudono

gli   occhi insieme:

non   saprà mai che cosa fosse

lui   per lei, nemmeno lei

tutto   quello che le deve.

 

Grazie   alle basse velocità

la   Grecia è il solo paese

dove   il tramonto

verso   Sùnio, o al ritorno,

può   durare una vita intera.

 

SOTIRIOS PASTAKAS

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