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L’incastro (im)perfetto – Ugly Love di Colleen Hoover

Creato il 03 febbraio 2016 da Nasreen @SognandoLeggend

L’incastro (im)perfetto – Ugly Love

di Colleen Hoover

L’incastro (im)perfetto – Ugly Love di Colleen HooverTitoloL’incastro (im)perfetto – Ugly LoveAutore: Colleen Hoover
Edito da: Leggereditore
Prezzo:  10,97 €
Genere: New Adult
Pagine: 296 p.

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Trama: Quando Tate Collins trova il pilota Miles Archer svenuto davanti alla sua porta di casa, non è decisamente amore a prima vista. Non si considerano neanche amici. Ciò che loro hanno, però, è un’innegabile reciproca attrazione. Lui non cerca l’amore e lei non ha tempo per una relazione, ma la chimica tra loro non può essere ignorata. Una volta messi in chiaro i propri desideri, i due si rendono conto di aver trovato un accordo, almeno finché Tate rispetterà due semplici regole: mai fare domande sul passato e non aspettarsi un futuro. Tate cerca di convincersi che va tutto bene, ma presto si rende conto che è più difficile di quanto pensasse. Sarà in grado di dire di no a quel sexy pilota che abita proprio accanto a lei?

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Recensioneùdi Giordy

L’incastro (im)perfetto sbarca anche  in Italia! Il tanto atteso Ugly love della Hoover, si presenta ai lettori italiani con un accattivante Teaser a sostenere a grandi linee il nuovo capolavoro della scrittrice (https://www.youtube.com/watch?v=XtYFba2s2rE) 

Miles è un pilota di aerei, personaggio complicato, dalla vita altrettanto complicata; se lo facessimo giudicare da Tate, sulla base della sua prima impressione, direbbe che è davvero poco socievole. Tate è la protagonista femminile, sorella del collega-migliore amico-vicino di casa di Miles. Diciamo che per Tate è l’inizio di una nuova vita, forse non partita con il piede giusto, dal momento che ha pensato che  il ragazzo che la stava aspettando ubriaco e addormentato davanti alla porta dell’appartamento in cui doveva stare, fosse un maniaco. Fortuna che Miles non è altro che uno dei classici ragazzi targati Hoover; quelli in cui una ragazza spera sempre di imbattersi, passeggiando per le vie di una città mentre sogna ad occhi aperti. Si potrebbe dire che la parte maschile della fantasia della scrittrice è caratterizzata da sagacia, impertinenza, intelligenza e soprattutto da valori prettamente maschili. Non ho mai incontrato protagonisti maschili della Hoover che non prendessero in mano la situazione al momento giusto; sono quei ragazzi per cui potresti dormire sonni tranquilli la notte, non perché siano dei santi quanto piuttosto perché emanano protezione e sex appeal da ogni poro. L’unica loro sfortuna  è quella di essere nati dalle mani di una scrittrice che crede che tutti siano mossi principalmente dall’emotività; la Hoover si diverte a spezzare loro i cuori per poi curarne le cicatrici, rendendo i suoi ragazzi tanto teneri quanto il cuore di un cioccolatino.

Miles non fa eccezione: non è un maschio alfa tutto incandescenze e silenzi, ma una persona ferita, intenta a risolvere un terribile trauma e con troppo dolore da sopportare per potersi innamorare di nuovo. Grazie ai capitoli raccontati dal suo punto di vista, ambientati sei anni prima dell’ incontro con Tate, l’autrice dà al lettore la possibilità di conoscere meglio la personalità di Miles. Conoscerlo sarà un’impresa ardua e fidatevi quando dico che servirà  più di ago e filo, per poter richiudere le cicatrici che la sua storia inciderà nel vostro cuore.

È buffo come a volte non parlare dica più di tutte le parole del mondo. In alcuni casi il mio silenzio sta dicendo: Non so come parlare con te. Non so cosa stai pensando. Parlami. Dimmi tutto quello che hai mai detto, tutte le parole che hai mai pronunciato. Inizia dalla prima.

La storia è narrata dal duplice punto di vista dei personaggi  principali, ma mentre la voce di Tate ci mostra il presente, quella di Miles, nel pieno dei suoi diciotto anni, racconta ciò che è successo nel passato. Miles era una persona molto diversa, prima che i pugni della vita lo trasformassero in  un ragazzo che rifugge da ogni tipo di relazione sentimentale o fisica. Rigetta ogni tipo di amore, ogni tipo di bene come se fosse un mostro da cui nascondersi.

Vorrei anche le risposte a una decina di domande che avrei su Miles. Quando eravamo piccoli io e Corbin eravamo d’accordo che se avessimo potuto scegliere un superpotere, sarebbe stato l’abilità di volare; ma ora che ho conosciuto Miles ho cambiato idea. Se potessi avere un superpotere sceglierei quello dell’infiltrazione. M’infiltrerei nella sua mente e ascolterei fino all’ultimo dei suoi pensieri. M’infiltrerei nel suo cuore e diffonderei il mio essere come un virus.Mi fare chiamare l’Infiltratrice. Sì, non suonerebbe male. 

Tate è una donna forte, che sa tenere testa al suo Miles. Determinata, pronta a mettersi in gioco, a rischiare il suo amore per cercare di salvare quello del suo innamorato. Un personaggio femminile che si è guadagnato tutta la mia stima. Nonostante ciò, il fulcro della storia gravita principalmente attorno a Miles e al dualismo che lo caratterizza. Nemmeno se ci provassi potrei riuscire a trasmettere la forza racchiusa nei brevi ma disarmanti capitoli in cui è il Miles del passato a parlare: la sua intensità, il suo modo di sentire e vivere l’amore travolgono al punto da lasciare senza fiato.  Il contrasto che esiste tra il Miles del presente e quello del passato è così straziante, così struggente e disarmante per chi lo legge, da trasmettere un senso di irreparabilità: è subito chiaro che qualcosa di orribile lo ha ferito, e non è così semplice indovinare se mai riuscirà a farsi carico di questo peso per poter proseguire con la propria vita. Assistere alla costruzione del suo primo amore, mattone dopo mattone, vederlo crollare sotto il peso del dolore e poi rinascere sotto quello dell’amore, è un’esperienza che toglie il fiato.

“Ne è valsa la pena. Sono i momenti belli come questi che danno un senso al brutto dell’amore.”

Miles è uno dei migliori, se non il miglior protagonista maschile di cui mi è mai capitato di aver letto. E’ raro poter incontrare personaggi così be caratterizzati nei Romance, e sono sicura che ciò (o meglio, lui) sarà la causa delle mie aspettative deluse in un futuro prossimo. La Hoover sa come viziare le proprie lettrici…

Il tutto poi si instrada in un finale mozzafiato, in cui la linearità dei pensieri e delle parole lascia spazio a una spirale di sensazioni forti: le sensazioni sono talmente contrastanti e potenti che nessuna volontà può riuscire a tacerle. La sensazione è un po’ quella dell’apnea, in cui nella profondità dell’immersione si vede la superficie ma non è possibile raggiungerla; sono momenti caratterizzati dalla riflessione: dall’acqua che ci avvolge al senso della sofferenza; l’aria che pizzica i polmoni per il debito di ossigeno che si accumula, l’Io che lotta per rimandare se stesso fuori dall’acqua, perché la sensazione del soffocamento è qualcosa che divora dall’interno quando meno ce ne si accorge. Si pensa e ripensa ad un modo per uscirne, per arrivare al pelo dell’acqua; le pagine si susseguono in un ordine di parole infinito, tanto da suscitare le più disparate emozioni: gioia, tristezza, dolore, amore, compassione.. fino alla fine, fino a quando, in quel momento si torna a respirare, ci si guarda intorno e si scopre che era solo una bellissima storia.

Voto

L’incastro (im)perfetto – Ugly Love di Colleen Hoover

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