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L’incendiario

Creato il 07 dicembre 2012 da Speradisole

mart02L’INCENDIARIO

di Pietro Spataro – Unità

Berlusconi vuole incendiare il Paese. La scelta di sfiduciare Monti, il proposito di candidarsi, la guerra annunciata su liste pulite e giustizia e la promessa di una campagna elettorale di tipo “eversivo” sono tutti tasselli di una strategia della confusione che ha come obiettivo l’ingovernabilità e il declino dell’Italia. Da vent’anni l’uomo più ricco del Paese cerca di tenere in ostaggio la democrazia. Da vent’anni conduce una guerra senza quartiere contro le istituzioni: ha spaccato il Paese, ha destabilizzato il sistema, ha disarticolato sindacati, associazioni, movimenti, ha messo i cittadini uno contro l’altro, ha portato l’economia al punto più basso.
Oggi tenta disperatamente di ripetersi. Ma come diceva il vecchio Marx la storia si ripete due volte, e la seconda sotto forma di farsa. E infatti è farsesco che quello che era il partito di maggioranza del Paese si consegni mani e piedi a un uomo che ha a cuore solo il proprio interesse personale e che sta compiendo un atto di eutanasia politica. E’ farsesco che nel Pdl non ci sia il coraggio di fermare questa dissoluzione che rischia di travolgere il Paese e che il giovane segretario di quel partito accetti, muto come un pugile suonato, di essere trattato come l’ultimo dei camerieri di Arcore.
Il partito personale, costruito attorno alle fortune del suo capo, arriva così al capolinea. Privo di una storia e di una cultura politica, avvinghiato al destino di un uomo solo al comando, ora è sottoposto a un processo di liquefazione. Resta un uomo solo allo sbando che per salvarsi è pronto a distruggere tutto attorno a sé.
L’Italia non può permetterselo. Questo scempio va impedito. Le primarie del centrosinistra hanno dimostrato che esiste un’alleanza e un partito che fanno della responsabilità nazionale e dell’interesse generale il cuore della loro proposta. Berlusconi si assume la responsabilità della crisi del governo Monti in un momento delicato. Non è accettabile che l’esecutivo sia sottoposto a ulteriori e continue tensioni, se si deve vivacchiare tra uno strattone e l’altro, meglio dare la parola agli elettori. L’Italia ha bisogno di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Un governo che gli dia finalmente un futuro, lontano ma molto lontano dal disastro del ventennio berlusconiano.



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