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L’inchiostro rosso

Creato il 14 ottobre 2011 da Bruschidettaglil

Non siamo sognatori. Mi sarebbe piaciuto ascoltare le parole di Zizek a Liberty plaza. Perché anche nelle nostre piccole rivoluzioni quotidiane, magari insignificanti rispetto a ciò che scuote il mondo, abbiamo bisogno di qualcuno con parole capaci di far ribollire i pensieri che ci portiamo dentro. E perché le parole degli altri dette per altri, le parole scritte, strappate dal loro contesto, poi diventano espressione, strumento, plasmano e si lasciano plasmare.

“Non siate narcisisti e non innamoratevi dei bei momenti che stiamo passando qui. Le feste costano poco, la vera prova del loro valore sta in quello che resta il giorno dopo. Innamoratevi del lavoro duro e paziente: siamo l’inizio, non la fine. Il nostro messaggio di fondo è: il tabù è stato violato, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, siamo autorizzati e addirittura costretti a pensare a possibili alternative. La strada davanti a noi è lunga, e presto dovremo affrontare le questioni più difficili: non ciò che non vogliamo, ma quello vogliamo davvero. Quale organizzazione sociale può sostituire il capitalismo? Come dovranno essere i nuovi leader”?

“Vi diranno che state sognando, ma i sognatori credono che le cose possano andare avanti all’infinito così come sono e si accontentano di qualche ritocco. Noi non siamo sognatori, siamo il risveglio da un sogno che si sta trasformando in incubo”.

(Slavoj Zizek, discorso a Libert plaza. Internazionale)



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